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“Spiaggia libere in Campania. Una risorsa per tutti”. Inizia così la lettera rivolta ai sindaci della Campania e firmata da Salvatore Trinchillo,  Vicepresidente Sib Confcommercio Italia, Marcello Giocondo, Presidente Regionale Sib Campania, Marinella Longobardi, Presidente Sib Napoli, Angela di Maio, Presidente Sib Caserta ed Alfonso Amoroso, Presidente Sib Salerno oltre che da Francesco Leonelli, del Sib Costiera Sorrento e Mario Morra, Sib Citta’ di Napoli che chiedono ai primi cittadini di non chiudere le spiagge ma di vigilare e gestirle come dice la norma.

“Sono anni che, nonostante un sistema legislativo vessatorio che ha avvitato in un vortice di incertezze gli stabilimenti balneari, ripetutamente, come Sindacato Italiano balneari, abbiamo segnalato la necessità di organizzare definitivamente la gestione delle spiagge libere” scrivono i rappresentanti campani dei gestori degli stabilimenti balneari.

“È evidente che la semplice delega alla gestione delle stesse ai Comuni non ha dato al momento nessun risultato, salvo poche eccezioni”.

Per il Sib sono tantissimi gli arenili liberi in Campania abbandonati e ridotti a discarica oppure occupati abusivamente. Inoltre, quelli ancora usufruibili sono abbandonati, senza cura e soprattutto senza pulizia, salvataggio, sicurezza. Per il Sib devono occuparsene i Comuni , ma non se ne sono mai preoccupati.

“Adesso il Covid ha solo messo in grande evidenza il fenomeno – prosegue la lettera -forse è arrivato il momento di affrontare questo nodo in modo strutturale”.
I concessionari demaniali ritengono le spiagge libere una risorsa fondamentale per i cittadini e per i turisti.Un elemento fondamentale di civiltà ed un tassello fondamentale di un ‘offerta turistica sana.

“Riteniamo fondamentale un’azione di tutti i Comuni Campani per la gestione in sicurezza della spiagge libere per questa estate -aggiunge il Sib – poi, per il futuro, rinnoviamo la nostra disponibilità a collaborare con Comuni e Regione per migliorare ed ottimizzare la gestione delle stesse, senza sottrarre spazi al pubblico ma efficientandolo”.