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Sottosegretari e viceministri: tutto rinviato a lunedì. Ma è un auspicio più che una certezza. Come un principiante dinanzi al cubo di Rubik, i leaders dei vari partiti che compongono la maggioranza Draghi cercano invano la soluzione al gioco.

Voci e indiscrezioni continuano a rincorrersi dalla Capitale ma la realtà è che tutto, o quasi, è in alto mare. E così poco o nulla è cambiato anche per quei parlamentari campani che hanno già in valigia l’abito per la cerimonia del giuramento.

Le uniche quotazioni in rialzo sono quelle di due dei tre (già out Giuseppe De Cristofaro perchè Sinistra Italiano non ha votato la fiducia al Governo) sottosegretari uscenti: i grillini Angelo Tofalo e Carlo Sibilia, vicini alla riconferma rispettivamente alla Difesa e agli Interni. Se così sarà, deluse resteranno le attese di Luigi Gallo, Salvatore Micillo e Luigi Iovino, gli altri pentastellati campani più volte emersi dal totonomi.
Quanto al Partito Democratico, continuano a sperare Piero De Luca, che vuole la delega al Mezzogiorno ma che continua a scontrarsi con il ‘niet’ del Movimento Cinque Stelle, e Valeria Valente, ma sono opzioni non più calde come nei giorni precedenti.

Sembrano sfumate, ormai, anche le chances di diventare sottosegretario allo Sport per Cosimo Sibilia. E se nella Lega Salvini ha sempre indirizzato altrove le mire, in Italia Viva continua a coltivare qualche possibilità Gennaro Migliore, sempre in corsa per la Giustizia, settore su cui Matteo Renzi punta con decisione dopo la guerra con Bonafede.

Insomma, dopo il ‘taglio’ dei ministri, la Campania rischia di vedere ridimensionata la sua presenza anche nel sottogoverno. La situazione, tuttavia, resta fluida e c’è ancora spazio per qualche outsider dell’ultima ora.