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Salerno – Litiga con un compagno di sezione e gli versa addosso dell’olio bollente. In due finiscono in ospedale. Ennesima scazzottata tra detenuti nella casa circondariale di Fuorni. E’ accaduto nella mattinata di mercoledì nella sezione che ospita i detenuti comuni, in particolare nel braccio della prima sezione detentiva. 
 
La giornata, all’interno del penitenziario salernitano era cominciato come sempre, poi all’improvviso è scoppiato il  caos. A ‘suonarsele’ di santa ragione sono stati dei carcerati partenopei.
Il personale in servizio all’improvviso ha sentito delle urla, prontamente intervenuto ha trovato i due detenuti che si azzuffavano e che mostravano oltre a tumefazioni varie dovute ai pugni anche delle vistose ferite da ustioni. Uno dei due detenuti nel corso del litigio ha gettato addosso al compagno di sezione dell’olio bollente. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi di altri detenuti.
Gli agenti hanno sedato la rissa e riportato la calma. 
 
Restano da chiarire i motivi che hanno indotto i detenuti a passare dalle parole alle mani e successivamente alla utilizzazione dell’olio bollente. 
I detenuti sono  stati soccorsi: portati al pronto soccorso dell’ospedale di via San Leonardo  sono stati medicati e sottoposti alle cure del caso. Uno presentava solamente  il volto contuso e delle ecchimosi giudicate guaribili in pochi giorni di prognosi e per le quali non è stato necessario il ricovero presso la struttura sanitaria. Al detenuto a cui era stato rovesciato addosso  l’ olio bollente sono state diagnosticate varie ustioni su più parti del corpo ed attualmente  è ricoverato in ospedale per le cure che il caso richiede. Le ustioni possono essere fonte di infezioni e non solo.
 
Dalla vigilia di Natale fino a ieri si sono avuti vari episodi di emergenza all’interno della casa circondariale di Fuorni. Episodi che fanno nuovamente alzare la voce al personale addetto, costretto a lavorare tra mille difficoltà. Episodio che porta a focalizzare l’attenzione sulla (mancata) positività della convivenza in regime aperto: il perimetro della detenzione non è più quello della cella bensì quello della sezione, all’interno della quale la vita penitenziaria viene connotata da libertà di movimento, ovviamente secondo precise regole di comportamento che ne condizionino l’andamento.  
A quanto pare non si sta rivelando, almeno a Fuorni  un buon sistema per far vivere meglio i reclusi.
Sottolinea la Uil Pa: “Negli istituti la polizia penitenziaria non riesce più ad avere più il controllo sui detenuti”.