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Cava de’ Tirreni (Sa) – Con il passare delle ore emergono alcuni particolari in relazione al gravissimo fatto di sangue avvenuto stamattina in una abitazione della frazione Sant’Anna in seguito al quale una quarantunenne è morta a causa delle numerose coltellate inferte dal marito e del trauma cranico mentre lui, 48 anni, versa in gravi condizioni all’ospedale per i all’addome ed al torace ed è stato sottoposto ad una lunga operazione. Sul posto sono giunte le ambulanze della Croce Bianca di Cava e Vietri.  «Piangiamo l’ennesima vittima di una violenza tra le mura domestiche» commenta Imma Vietri, coordinatore regionale del Dipartimento Tutela Vittime-Campania di Fratelli d’Italia. «Ennesimo caso di violenza sommersa – continua – e solo raramente si arriva a una denuncia (l’11%). Il femminicidio è la punta di un iceberg più complesso, fatto di relazioni di potere degli uomini sulle donne, di un cultura che non valorizza le pari opportunità nelle differenze e non promuove relazioni affettive paritarie. Manca sufficiente attenzione nella fase in cui si potrebbe intervenire preventivamente: donne che avevano denunciato violenza, minacce, stalking, vite che non si sarebbero perdute se si fossero realizzate politiche ed azioni ma soprattutto coscienza. Quanto successo questa mattina a Cava de’ Tirreni è lo specchio di una situazione preoccupante a livello nazionale e sulla quale bisogna intervenire in maniera incisiva sia dal punto di vista preventivo, sociale e deterrente. I dati forniti dall’Istat, infatti, sono sempre più allarmanti. Un massacro a vedere i numeri: circa 150 casi di femminicidio all’anno in Italia (157 nel 2012, 179 nel 2013, 152 nel 2014, 141 nel 2015, 145 nel 2016 e 114 nei primi dieci mesi del 2017), un totale di oltre 700 omicidi negli ultimi anni. Significa che in Italia ogni due giorni (circa) viene uccisa una donna. Numeri sufficienti a comprendere che bisogna fare di più, non bisogna abbassare la guardia ma insistere sulla prevenzione del fenomeno».