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Tra le varie misure messe in atto dal Governo Conte per sostenere la ripartenza dopo il lockdown c’è il cosiddetto superbonus al 110% per la casa, ma come funziona esattamente e cosa copre questo nuovo bonus?

Il superbonus casa è tra le misure più discusse (e anche criticate da più parti) della fase di rilancio che si spera stia per vivere il nostro paese dopo la crisi seguita alla pandemia e che ha duramente colpito molti settori produttivi. Si è parlato tanto, giustamente, dei danni per il turismo, ma anche l’edilizia e tutto il mondo della casa è stato segnato dalle conseguenze dell’emergenza Covid-19. Se molti cantieri hanno chiuso o hanno dovuto riorganizzarsi, dall’altro lato è anche vero che gli italiani hanno riscoperto il piacere di stare in casa e si sono convinti ancor di più dell’importanza di renderla bella e pienamente confortevole, oltre che magari anche più sicura e virtuosa in fatto di consumi energetici.

Il desiderio di investire sulla casa è da sempre forte tra i nostri connazionali, ma il momento di crisi non lo rende certo qualcosa di facile da realizzare da un punto di vista economico, ecco che proprio in questo contesto si fa strada un bonus pensato per far incontrare domanda e offerta, da un lato le imprese che effettuano gli interventi, dall’altro chi avrà modo di effettuarli proprio grazie a questa misura straordinaria, che però va conosciuta debitamente per evitare spiacevoli delusioni. Cosa copre quindi il superbonus al 110% e come lo si può richiedere e ottenere?

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Cessione del credito d’imposta o sconto in fattura

Da quando è stato presentato dal Premier Conte il cosiddetto superbonus per la casa, sul tema sono state scritte un fiume di parole, che non sempre hanno aiutato però a fare la giusta chiarezza. Si è discusso a lungo, ad esempio di cessione del credito d’imposta o di sconto in fattura, ma cosa significano queste definizioni in concreto?

Il bonus del 110% può avvenire come detrazione delle spese sostenute direttamente dal privato che fa realizzare i lavori in casa propria. La detrazione avviene in 5 quote annuali costanti, ma c’è anche la possibilità di optare per un’alternativa, ovvero trasformare la detrazione in credito d’imposta, ottenendo il cosiddetto “sconto in fattura” da parte della ditta appaltatrice, che potrà eventualmente anche effettuare in seguito una cessione del credito d’imposta ad altri soggetti, come banche o altri intermediari finanziari.

È importante precisare che al fine del riconoscimento della detrazione sarà necessario ridurre il rischio sismico dell’immobile o ottenere un miglioramento di almeno due classi energetiche dello stesso, che dovrà essere dimostrabile e documentato attraverso apposita certificazione. Non si possono quindi finanziare interventi esclusivamente con finalità estetiche. Chi pensava di poter abbellire casa gratis resterà deluso.

Superbonus 110% per la casa, cosa succede agli immobili abusivi

Se si effettuano degli interventi su immobili abusivi, anche solo parzialmente, non si potrà godere del superbonus al 110% anche nel caso in cui vengano messi in sicurezza o migliorati da un punto di vista dell’efficienza energetica. Se si chiede il contributo per realizzare opere, come quelle di manutenzione straordinaria o di isolamento di unità immobiliari, su manufatti che non risultino pienamente legittimi, non solo si perderà il diritto al bonus, ma anche a qualsiasi altro eventuale regime di favore. Nel caso non si sia in regola quindi la prima e migliore cosa da fare, prima di tentare la strada del bonus è senza dubbio quella di regolarizzare al più presto la propria situazione.