- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Fertilità a rischio per chi vive nella zona definita “terra dei fuochi”. E’ il risultato di uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista International Journal of Molecular Science, un nuovo studio nell’ambito del progetto di ricerca EcoFoodFertility, che mette in luce un inedito meccanismo di danno al Dna degli spermatozoi da eccesso di metalli pesanti nello sperma.

I numeri sono allarmanti: la biologa molecolare, Marina Piscopo, del Dipartimento di Biologia dell’università Federico II di Napoli, ha analizzato le proteine nucleari basiche di spermatozoi umani in 240 individui: 160 residenti nella Terra dei Fuochi e 80 in zone a basso impatto ambientale, residenti nella provincia di Salerno, reclutati nell’ambito del Progetto di ricerca EcoFoodFertility, coordinato da Luigi Montano, UroAndrologo dell’Asl di Salerno e presidente della Società italiana di Riproduzione Umana che da tempo sta valutando il seme maschile come sentinella della salute, non solo riproduttiva, della popolazione in relazione all’inquinamento territoriale.

Lo studio indica un nuovo meccanismo di danno, mostrando come proprio le proteine nucleari basiche di spermatozoi (protammine e istoni, il cui rapporto, fra l’altro, risultava alterato nei giovani di terra dei fuochi) possano essere coinvolte esse stesse nella frammentazione del DNA di spermatozoi evidenziando una situazione che desta preoccupazione relativa alla salute riproduttiva degli individui della Terra dei Fuochi testati, in considerazione del fatto che il campionamento è stato fatto su una fascia in età riproduttiva molto precoce fra i 18 e 28 anni“.