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“Il divieto del terzo mandato è funzionale a tutelare il diritto dei cittadini ad essere correttamente amministrati, ed a garantire il corretto equilibrio tra la libera espressione del voto popolare e l’esigenza di autenticità della competizione elettorale”. Lo afferma il senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli per il quale “è necessario evitare una eccessiva concentrazione ed una impropria personalizzazione del potere : ciò che è accaduto negli anni della presidenza De Luca, che ha trasformato la Regione in un sultanato orientale, sorretto solo da un sordido intreccio di interessi e clientele”.

“Il centrodestra esce completamente spaccato dal voto sull’emendamento della Lega sul Terzo mandato. Vota a favore solo il partito di Salvini, il resto della coalizione si esprime per il no, tranne il presidente Balboni e Matera di FdI che si astengono. Altro che maggioranza unita”. Lo dichiara in una nota la senatrice di Italia Viva Dafne Musolino, componente della Commissione Affari costituzionali del Senato.
“Italia Viva ha tenuto coerentemente la sua posizione a favore del Terzo mandato, e altrettanto ha fatto il collega Durnwalder delle Autonomie, mentre Fratelli d’Italia continua il suo tira e molla. Questa frattura nel centrodestra condiziona sia i lavori parlamentari che le scelte dei territori, lasciando irrisolta la questione del Veneto. L’impressione – aggiunge Musolino – è che la resa dei conti sia solo rinviata, magari ad altri temi. E a pagare sarà il paese”. 

“Si è conclusa la penosa vicenda del terzo mandato per i presidenti di regione, una volgare rissa tutta interna al centrodestra, fondata sulla fame di poltrone e sui ricatti reciproci, e finita con una sonora legnata incassata dalla Lega da parte di Fratelli D’Italia. Emendamento bocciato. Il partito di Salvini viene umiliato costantemente dai suoi compagni di viaggio, con la sola possibilità di emettere qualche guaito poco convinto contro il riarmo, mentre i suoi obiettivi di governo vengono silurati uno ad uno, come l’Autonomia differenziata prima e il terzo mandato per Zaia ora. Quanto ancora sopporterà la Lega il dominio di Meloni e la perdita di consensi e dignità politica? Quanto ancora potrà rimanere in piedi questa maggioranza tenuta insieme solo dal collante del potere? Assistiamo quasi divertiti a questo spettacolo ma ci domandiamo anche con tristezza quanto a lungo l’Italia debba rimanere ostaggio di questo gioco al massacro tra chi dovrebbe occuparsi dei problemi dei cittadini”. Lo afferma in una nota la capogruppo del M5S in Commissione Affari Costituzionali al Senato Alessandra Maiorino.

“La telenovela della destra sul terzo mandato si è chiusa con la bocciatura della proposta della Lega. Le opposizioni unite hanno votato contro mentre la maggioranza si è spaccata, a dimostrazione di come la vicenda del terzo mandato fosse una questione divisiva e complessa più per la coalizione di destra che per l’opposizione. Per i prossimi mesi, almeno fino alle prossime regionali, non sentiremo più parlare di terzo mandato per i presidenti di regione. Ora non dobbiamo perdere altro tempo, occorre da subito aprire un tavolo di confronto, a partire da Pd-AVS-M5S, sulla prossima scadenza elettorale regionale. L’alternativa al governo Meloni si costruisce a partire da una proposta per i territori”. Lo afferma in una nota il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama.

Terzo Mandato affossato, il colpo di grazia a De Luca arriva dal Sannio