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In base al recente rapporto della Banca d’Italia sull’economia campana presentato a Napoli, sono tre i settori di investimento che possono trainare la ripresa della Regione: trasporto marittimo, credito e agroalimentare. D’altra parte nel 2016 già si erano avuti dei segnali in questo senso, quanto meno con riferimenti ai porti di Napoli e Salerno. Nell’ambito del credito, invece, il 2016 è stato un anno dal segno positivo, con un aumento delle erogazioni del 25,4% dai 3,8  miliardi del 2015 ai 4,7 del 2016. Segnali estremamente incoraggianti anche per quello che riguarda i primi mesi dell’anno in corso, che secondo gli analisti sembra confermare questo trend positivo.

Per l’agroalimentare, il discorso si fa più articolato, ma nello stesso tempo più promettente, visto che uno dei principali mercati di sbocco rimane la Gran Bretagna, terra di conquista per i prodotti campani doc, soprattutto per le conserve. Il problema è il peso della sterlina, sempre in aumento, e quanto influirà la Brexit, in particolare con eventuali restrizioni sulle importazioni. Dal rapporto si evince anche che la ripresa c’è, ma è debole. Nel 2016 il livello dell’attività economica in Campania è cresciuto con l’aumento dell’occupazione (+ 3,8%) dei consumi (+ 0,9%) specie quelli durevoli (+ 6,1%), e delle esportazioni (+ 2,9%).

Ugo Cundari