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di Giovanna Fusco

Adattarsi, rinnovarsi e trasformarsi: sono probabilmente queste le tre parole chiave di un anno che ha visto cambiamenti e difficoltà, che ha costretto brand e aziende a dover fare i conti con un terribile nemico invisibile, quello della pandemia. Non è possibile né giusto essere indifferenti ed è necessario correre ai ripari,ripensando a una comunicazione diversa.

Così Talkwalker, grazie ad un’analisi approfondita da parte di oltre 70 influencers del settore e di professionisti del marketing, ci fornisce un quadro di quello che potrebbe essere il nuovo scenario comunicativo per il prossimo 2021.

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  • Si prediligerà un marketing conversazionale: i consumatori desiderano che i brand mostrino il proprio lato umano, che conversino con loro, che creino relazioni. Parlare, commentare e condividere sono i pilastri attorno a cui creare un legame e un’empatia.
  • Il pubblico diventerà più consapevole: la generazione di oggi, a causa certamente della condizione in cui vive, è molto più attenta alle tematiche sociali e ambientali di quanto non lo fosse un tempo, a partire dal surriscaldamento globale passando per il #blacklivesmatters fino ad arrivare ai problemi legati all’educazione e al comportamento alimentare. I brand, per questo motivo, dovranno adattarsi e conformarsi al cambiamento e includerle nelle proprie strategie.
  • Sarà costante la lotta alle fake news: l’incertezza dovuta alla pandemia ha creato una serie di conseguenze negative di cui fanno parte, chiaramente, le notizie false, arrivando così alla perdita di controllo della situazione. Non si è tenuto conto, però, che i consumatori sono oggi più informati, si documentano, ascoltande dunque i brand e i canali digitali hanno il dovere di promuovere contenuti veri e di qualità.
  • Si farà strada il “nostalgia marketing”: emozionare gli utenti aiuta i brand a renderli parte integrante del proprio progetto. Per farlo dovranno far leva sulle sensazioni positive, sull’emotività, su qualcosa che li riporti a un’epoca più serena di quella che hanno vissuto.
  • Il marketing old-school ritornerà: il vecchio non è sempre sinonimo di passato, a volte può ricomparire sotto nuove vesti e con nuovi contenuti. Così, è molto probabile che riaffiorino nuovi trend.
  • Il social gaming come forma di distrazione: durante il lockdown molte persone hanno fatto dei videogiochi una forma di svago; addirittura il 32% degli utenti degli ultimi 13 mesi si è identificato come giocatore o giocatrice, per cui nel 2021 il videogioco in quanto medium verrà meno stigmatizzato e potrà essere riconsiderato da brand e aziende.

I consumatori sono cambiati, così come è mutato l’approccio dei brand e la natura dei social: non possiamo definire con certezza le dinamiche future, ma possiamo analizzarle per pianificare le prossime mosse.