- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Entro il termine di 45 giorni il Dipartimento per le politiche di coesione dovrà avviare l’istruttoria sui progetti presentati dalla Regione Campania per l’accordo di coesione o sarà nominato un commissario ad acta. E’ quanto dicono i giudici della prima sezione del Tar Campania, che hanno accolto in parte il ricorso presentato dalla Regione Campania contro il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto contro il “silenzio-inadempimento” sullo sblocco dei fondi sviluppo e coesione per la Campania.

La prima sezione del Tar Campania nella sentenza ha messo nero su bianco “l’obbligo del Dipartimento per le politiche di coesione e il Sud di definire l’istruttoria sui progetti, interventi e linee d’azione trasmessi dalla Regione per entrare a far parte del contenuto dell’Accordo di Coesione, determinandosi sulla ritualità, validità e ammissibilità dei medesimi, formulando alla Regione gli ulteriori chiarimenti necessari, recependo e valutando le osservazioni dell’Ente e, all’occorrenza, predisponendo lo schema di accordo, sentito il Ministero dell’Economia e delle Finanze e coinvolgendo le Amministrazioni centrali interessate”.  Il Tar Campania, inoltre, ha affermato che “è assegnato il termine di 45 giorni, decorrenti dalla comunicazione della presente sentenza all’Avvocatura dello Stato, riservando la chiesta nomina di un commissario ad acta, su richiesta di parte, in ipotesi di elusione del termine stabilito“.