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La notizia del vaccino messo a punto dalle aziende farmaceutiche Pfizer e BioNTech sta facendo il giro del mondo. Con la pandemia ancora in forte espansione, con l’aumento progressivo del numero di casi in gran parte del globo e con la pressione sui sistemi ospedalieri che non accenna a diminuire, l’arrivo del vaccino rappresenta davvero la chiave di volta nella battaglia contro il virus.

L’efficacia delle misure restrittive, da quelle più blande fino al lockdown generale, si realizza a danno di altri settori della vita pubblica, primo tra tutti quello economico e – in ogni caso – per un periodo temporale per forza di cose limitato.

Dunque, come già accaduto per altre malattie nel corso della storia, la vittoria definitiva contro il coronavirus si potrà decretare solo con l’arrivo e la distribuzione capillare di un vaccino efficace. E proprio sul piano dell’efficacia i dati trapelati nelle ultime 24 ore lasciano ben sperare: il vaccino anti-Covid di Pfizer e BioNTech sarebbe efficace al 90%.

Si tratta di una percentuale molto elevata, non per il valore assoluto, quanto per la tempistica con la quale si è arrivati alla definizione del vaccino. In prima battuta l’Oms si era detta disponibile a valutare anche vaccini con un’efficacia compresa tra il 70 e il 75 per cento. 

Ad ogni modo, ora la vera partita si giocherà sui tempi di produzione e distribuzione. Il vaccino dovrebbe essere distribuito a partire da fine anno, ma per il rilascio in tutto il mondo dovremo aspettare il 2021. In Italia si ipotizza che una vaccinazione di massa sarà possibile a partire dalla prossima primavera. Come spiegano dalla Commissione Ue, l’Italia avrà accesso ad almeno il 13,51% dei 300 milioni di dosi di vaccino Covid Pfizer-Biontec riservati all’Ue, (200milioni più un’opzione per altri 100milioni).