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Valva (Sa)- È in corso davanti al giudice monocratico della seconda sezione penale del tribunale di Salerno, Tiziana Santoriello, l’esame dei testi del Pubblico Ministero, nel processo per i presunti brogli elettorali che sarebbero avvenuti in occasione delle elezioni amministrative del 2016 nel comune di Valva e che vedono imputati i sei componenti del seggio elettorale della sezione uno, questi ultimi accusati di alterazione dei risultati elettorali in concorso, falso in atti pubblici e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale.

Presunti brogli finiti in un esposto indirizzato alla Procura della Repubblica di Salerno, a firma dell’ex sindaco, Michele Cuozzo, dall’ex consigliere comunale e oggi vicesindaco, Luca Forlenza, e da altri candidati consiglieri della lista “Nuovi Orizzonti” che denunciarono delle irregolarità sulle operazioni svolte dall’ufficio elettorale della sezione uno.

Nel 2016 furono due infatti, le liste a concorrere a palazzo di città, “Alternativa Democratica” capeggiata dal candidato sindaco Vito Falcone, e “Nuovi Orizzonti” guidata dal candidato sindaco Michele Cuozzo. A vincere la competizione elettorale con uno scarto di 50 voti, la lista di Falcone.

A seguito della denuncia che fece scattare le indagini dei carabinieri della stazione di Colliano e degli uomini della Digos di Salerno, la Procura di Salerno indagò tutti i componenti del seggio, rinviandoli a giudizio.

Secondo gli ex consiglieri di minoranza infatti, durante le operazioni di scrutinio, il presidente del seggio, il segretario e i quattro scrutatori, avrebbero omesso di riportare nel verbale delle operazioni, il rinvenimento di una scheda fac-simile inserita nel conteggio totale delle schede, omettendo di riportare la non corrispondenza tra il numero degli elettori votanti e le schede effettivamente votate.

I sei inoltre, avrebbero anche prelevato una scheda non votata, inserendola tra le schede bianche e riportandola nel conteggio, alterando così il contenuto del verbale e sostituendo la scheda non votata ad una scheda consegnata all’elettore ma non rinvenuta nel seggio delle urne in quanto sostituita con un fac-simile.

Sulle schede elettorali, la Digos incaricata dalla Procura della Repubblica di Salerno, scoprì che 52 schede votate erano state votate con una matita “verosimilmente di colore blu”, anziché di colore nero.
Anomalie queste, che portarono al rinvio a giudizio degli imputati difesi dagli avvocati Antonella Mastrolia, Francesco Marciello, Carmine Pepe e Cosimo Deo.
Accuse per le quali è in corso il processo per i presunti brogli elettorali a Valva presso il tribunale di Salerno dove prosegue l’esame dei testimoni indicati dal Pm che alla prossima udienza che si terrà a marzo, vedrà l’audizione dell’ex sindaco Michele Cuozzo in aula.