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Salerno – Vienna Cammarota, 72 anni, Ambasciatrice dell’Associazione Culturale italiana, Archeoclub D’Italia, è partita dall’Isola del Lazzaretto Nuovo di Venezia, destinazione Pechino. Cammarota arriverà in Cina non prima del Dicembre del 2025, a 75 anni compiuti, dopo 22.000 km percorsi e 15 Paesi attraversati: Slovenia, Croazia, Serbia, Bulgaria, poi scenderà verso la Turchia, Georgia, Iran, Turkimenistan, Azerbaigian, Uzbekistan, Kirghizistan, Kazakistan, Mongolia, fino ad arrivare in Cina. “Nel pomeriggio di ieri sono arrivata a Latisana e qui c’è una meravigliosa pista ciclabile che collega Latisana a Lignano, dunque una cultura molto green. Credo che varcherò il confine con la Slovenia tra il 2 – 3 Maggio, sono a circa 100 km dalla Slovenia, a 140 Km da Lubiana. E’ stato un percorso pianeggiante, privo di difficoltà” ha precisato la 72enne salernitana, Ambasciatrice di Archeoclub D’Italia. “L’idea di questo cammino – ha spiegato – era già stata programmata nel 2000 ma nel tempo, questo cammino è diventato il cammino della pace. All’inizio era mosso solo dalla voglia di scoprire, di conoscere, dalla curiosità di abbracciare altri popoli, ora invece è un cammino di pace”. 

Un cammino iniziato martedì mattina dal Lazzaretto Nuovo di Venezia, un’oasi naturalistica, importante museo archeologico, storico ed ambientale, grazie al quale è possibile conoscere la storia di Venezia. Vienna camminerà per tutto il percorso con il cappello della Ferrari che le ha donato Giuseppe Zhu, presidente dell’Associazione Italia–Cina, e porterà all’estero il Gonfalone di Venezia con la scritta ‘pace’, donatole da Gerolamo Fazzini, Presidente della sede locale di Archeoclub D’Italia. “Vienna è partita per portare un messaggio di pace lungo tutta la Via della Seta, seguendo il Milione di Marco Polo, arrivando a Pechino – ha dichiarato Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto -. Un messaggio di pace che la bandiera di Venezia reca in sé, essendo il vessillo con il Leone di San Marco l’unico al Mondo ad avere proprio la parola ‘Pace’. Quella che mi auguro possa essere raggiunta al più presto in Ucraina, non con le armi ma con il linguaggio della diplomazia, affinché  non perdano la vita altre persone. Ben vengano, dunque, iniziative come questa che sono promotrici del valore universale della pace e del rispetto attraverso il dialogo in ogni aspetto della vita sociale e civile”. 

Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub D’Italia, ha spiegato: “Al centro c’è un concetto fondamentale: con la cultura possiamo migliorare la società. Oggi i giovani sono quasi tutti incollati a smartphone o dinanzi ai computer ed invece Vienna che di anni ne ha 72 ci trasmette un messaggio diverso. Lei il cellulare lo usa solo per comunicare l’essenziale e condividere il bello. Ad esempio Vienna – ha affermato – ieri è arrivata a Latisana. Si tratta di un borgo della bassa pianura veneto – friulana, sulla sponda sinistra del basso corso del fiume Tagliamento e fa parte della regione storico-geografica della Bassa Friuliana. E’ un paesino che ha poco più di 13.000 abitanti. Il territorio, interamente pianeggiante è oggi prevalentemente adibito a usi agricoli.

Stamane Vienna è partita alle ore 6 da Latisana e, dopo aver percorso circa 38 km, arriverà a Palmanova intorno alle ore 14. Alla partenza dal Lazzaretto Nuovo anche i saluti del Comune di Venezia: “Partire dal Lazzaretto Nuovo, simbolo della lungimiranza di Venezia – ha dichiarato Deborah Onisto, Vice Presidente della Commissione Cultura del Comune di Venezia – e riprendere il percorso di Marco Polo, ha una valenza di condivisione e di arricchimento con gli altri popoli. Venezia è sempre stata città del Mondo, città della pace. Qui a Venezia ogni popolo ha potuto trovare non solo il florido commercio ma anche attività culturali, sociali. Venezia rappresenta il simbolo del percorso di pace e di condivisione”. 

Ma perché Cammarota è partita dall’Isola del Lazzaretto Nuovo di Venezia? “E’ un luogo molto importante per la storia di Venezia e dell’Europa. Il Lazzaretto Nuovo è tra i lazzaretti veneziani, l’unico ad essere stato pienamente recuperato in questi ultimi decenni. Oggi, dopo i molti restauri realizzati – ha affermato Gerolamo Fazzini, archeologo e Presidente di Archeoclub D’Italia sede di Venezia, alla vigilia della partenza di Vienna Cammarota – oltre agli aspetti storico-archeologici e monumentali, è usufruibile anche come area naturalistica e ambientale: un ecomuseo. A Venezia dopo il “Lazzaretto vecchio” (1423), primo lazzaretto della storia, dove erano isolati i casi manifesti di peste, nel 1468 venne istituita una seconda struttura sanitaria che aveva il compito di isolare i sospetti, detto “lazzareto novo” per distinguerlo dall’altro già esistente, Lazzaretto Vecchio. Dunque è qui che è nata la prima quarantena, vedremo il green pass, con l’uso delle tecniche di sanificazione. Interessanti sono l’area archeologica, il Tezon Grande oggi museo con numerosi reperti, poi la Cinta Muraria con il belvedere, il Sentiero delle Barene in grado di mostrarci la Laguna nel suo stato d’origine”.