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L’epidemia di Covid-19 ha messo in ginocchio l’economia a livello mondiale, ma l’effetto sul made in Italy ha prodotto risvolti a suo modo positivi. Uno studio dell’osservatorio Swg in collaborazione con Legacoop ha evidenziato che attualmente l’82% dei consumatori privilegia i prodotti locali rispetto a quelli d’importazione, in pratica quattro su cinque. 

Un atteggiamento, quello degli italiani, che nel settore food e beverage è legato innanzitutto a questioni di sicurezza. I prodotti a chilometro zero, quelli di origine controllata e le specialità del territorio, secondo la ricerca hanno mostrato un netto incremento a partire dallo scorso 9 marzo. All’origine del cambio di abitudini di tanti cittadini ci sarebbe poi il senso di appartenenza, traducibile nella volontà di sostenere le aziende del Paese in un momento particolarmente delicato sul piano economico. 

Un deciso balzo in avanti in termini percentuali si registra nel settore abbigliamento, in particolar modo nell’underwear. In questo ramo i consumatori attenti alla provenienza dei capi sarebbero addirittura quadruplicati, passando dall’8% (dato pre-lockdown) all’attuale 35%. A tal proposito incide non poco la scelta di indossare vestiario e intimo di provenienza certificata, considerando che l’attenzione ai dettagli sull’igiene è salita considerevolmente (e comprensibilmente) nel momento in cui si è compresa l’entità della minaccia del virus.