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Salerno – È una relazione di 94 pagine  quella attraverso la quale il comitato di cittadini è riuscita ad ottenere dal TAR  l’annullamento della valutazione di impatto ambientale per l’aeroporto Costa D’Amalfi di Salerno. Sono due gli aspetti sui quali il documento che ha visto al lavoro l’oncologo Vincenzo Petrosino si sofferma. Da un lato i numeri: tutto il master Plan che aveva ricevuto la valutazione positiva dal Ministero è stato strutturato e quindi soggetto ad approvazione per 529.000 passeggeri al 10º anno e non assolutamente per 3,5 milioni per i primi anni per giungere a 5,5 milioni, come invece si evince da calcoli più recenti. A precedere la relazione c’era stata anche un’ interrogazione della Parlamentare Mirella Liuzzi nel febbraio del 2017 nella quale si faceva presente che i numeri raccontati nel famoso piano industriale facente parte dell’accordo per la fusione tra Gesac di Capodichino e aeroporto di Salerno non erano assolutamente proponibili, reali e nè tantomeno possibili e che si è approvato un master Plan e fornito autorizzazioni e compiuto studi ambientali per un limitato numero di movimenti. La relazione , inoltre, facendo presente che si è scelto di dirottare una serie di voli su Salerno per problemi anche ambientali di Capodichino, allega una studio sul dosaggio di metalli pesanti su 20 pazienti (11 affetti da tumori e 9 volontari sani) dal quale si evince la presenza di metalli pesanti nei capelli e nel sangue.  Dalle analisi effettuate sulle due matrici biologiche  sono emerse importanti notevoli differenze tra i soggetti malati e sani differenze sia qualitative che quantitative di metalli pesanti. I ricercatori sono giunti alla conclusione che elevati livelli di metalli tossici nel sangue possono essere segno di processi patologici in atto e che l’esposizione ad alcuni di questi metalli come il piombo, il cromo, lo zinco,  il rame possono alterare molte funzioni del nostro organismo e dosi tossiche di questi metalli possono condurre alla carcinogenesi. Lo studio conclude che quale sia la reale correlazione di queste sostanze e loro intimo ruolo nella oncogenesi di patologie tumorali è ancora oggi oggetto di studio da parte della comunità scientifica internazionale ma questi risultati preliminari dimostrano l’alta concentrazione di metalli pesanti nei pazienti con neoplasie della testa e del collo. “Non si dovrebbe mai introdurre un in una zona una qualsiasi criticità che porti a emissioni e liberazione nell’ambiente di sostanze responsabili di eventi avversi alla salute” scrive Petrosino nella sua relazione. Nel caso di Pontecagnano, Montecorvino Pugliano e Bellizzi i comuni che subirebbero le dirette conseguenze del traffico aeroportuale, il tentativo finirebbe in un territorio con una forte vocazione agricola. “Vogliamo rubare al territorio 54 ettari di terreno e contribuire all’inquinamento di un polmone per l’intera regione Campania?” domanda l’oncologo le cui riflessioni State determinanti a convincere i giudici del tribunale amministrativo regionale a annullare la valutazione. Ora si resta in attesa della decisione della Gesac che in una nota ufficiale avrebbe già annunciato di essere pronta a presentare ricorso.