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Salerno – “Assessore, dove sono i nuovi alberi di Piazza Alario?”. È una delle tante domande che il comitato di quartiere ‘Salviamo Piazza Alario’ pone al neo delegato all’urbanistica, Michele Brigante. Il presidente Ciro Caliendo scrive: A nome del Comitato civico costituito 6 anni fa per tutelare l’identità e la memoria storica dell’omonimo luogo, Le rivolgo la presente richiesta di informazioni sulle concrete prospettive di completamento dell’intervento predisposto dall’Amministrazione per il suo recupero.
Ciò, in quanto alla fine dello scorso anno e dopo ben 13 mesi di recinzione, l’apertura di una metà circa della Piazza è stata accompagnata dalla delimitazione, con una nuova barriera, della parte residua pur in assenza di una qualsiasi comunicazione pubblica. E, purtroppo, ancora oggi nulla è dato sapere sull’auspicata restituzione dell’intero giardino alla libera fruizione ed al godimento da parte dei residenti e della intera cittadinanza.
Con l’occasione, rappresento che in un incontro con l’assessore De Maio era emersa la sua positiva disponibilità alla rigenerazione del verde con nuove piantumazioni che avrebbero dovuto compensare la perdita naturale di alcune alberature, cioè palme, lecci e platani, e restituire alla Piazza l’immagine identitaria e la dignità che merita e che trovano conferma nella tutela assicurata dalla Sovraintendenza.

Nel ribadire questa specifica richiesta, che mi dà modo di sottolinearle la particolare attenzione della comunità locale, le sottopongo anche la necessità di predisporre la manutenzione della storica fontana e, poi, dei giardini di via Benedetto Croce che giacciono in uno stato di totale abbandono e sono, peraltro, interdetti all’uso.
Le confermo che il Comitato da me rappresentato è stato, è e sarà sempre disponibile al confronto e al dialogo per offrire il proprio contribuito alla individuazione delle migliori soluzioni a difesa di un bene che è parte essenziale di un contesto architettonico unico ed irripetibile e rappresenta una ricchezza ambientale e turistica a disposizione della collettività”.