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Cava de’ Tirreni (Sa) – Stando ai movimenti (più o meno) spontanei e a numerose manifestazioni dentro e fuori dai Palazzi, per taluni i ‘fascisti’ sembra siano tornati, resuscitati e quindi – come fantasmi – presenti dappertutto. Eppure, per le stesse destre, il ‘fascismo’ è un mondo storicamente morto, ufficialmente sepolto e le ‘camicie nere’ non sfileranno sotto alcun ‘balcone’.
Tombato il fascismo, tolte finanche le cittadinanze onorarie della prima metà del secolo scorso (Comune di Sarno a Benito Mussolini), impossibile qualsivoglia attentato sovversivo alla democrazia, si alimenta l’assioma sovranismo=destra=fascismo verso cui la sinistra si compatta e rispolvera motti, bandire e sopite passioni. A Cava de’ Tirreni, in contemporanea con la mobilitazione delle ‘sardine’ salernitane in piazza Amendola, l’Associazione di Volontariato Memoria in Movimento e la locale sezione dell’A.N.P.I. venerdì 6 dicembre alle ore 18, nel salone di rappresentanza del Comune “a distanza di 50 anni dalla strage fascista e golpista di Piazza Fontana” organizzano l’incontro dal titolo: ‘L’antifascismo necessario oggi‘.
Gli ideatori: “Se ne discuterà con Saverio Ferrari, presidente nazionale Osservatorio Democratico sulle Nuove Destre; Alfonso Conte, associazione Memoria in Movimento e docente dell’Università degli Studi di Salerno, afferente al dipartimento di Scienze Politiche e della Comunicazione; Patrizia Reso, presidente A.N.P.I. di Cava de’ Tirreni; Luca Pastore, vicepresidente A.N.P.I. di Cava de’ Tirreni. A moderare Massimiliano Amato, associazione Memoria in Movimento, docente della scuola di giornalismo dell’Università degli Studi di Salerno e direttore responsabile della rivista ‘InfinitiMondi’. L’antifascismo è il tema del momento di riflessione pubblica, è un valore che appartiene a tutti gli italiani ed è il valore fondante della Repubblica Italiana, nata formalmente con il referendum istituzionale del 1947. Negli ultimi anni si è giunti a definire l’antifascismo come sentimento di parte e non come elemento universale comune a tutti gli italiani. È questo il motivo che ha spinto ad organizzare l’incontro che si svolgerà il 6 dicembre nel comune metelliano, una riflessione a distanza di 50 anni dalla strage fascista e golpista di Piazza Fontana. Oggi le pagine di cronache riportano sempre più spesso attentati e/o incendi dolosi. A Roma, nel quartiere Centocelle, nei giorni scorsi ‘è toccato’ alla libreria antifascista ‘La pecora elettrica’ (ma non v’è certezza sulla matrice, ndr), nel milanese sono state prese di ‘mira’ diverse lapidi dedicate a partigiani e a partigiane fucilate e/o massacrate non solo dalle truppe naziste ma anche dalle squadracce fasciste. Tali gravissime azioni non hanno ricevuto l’attenzione che meritano da parte degli organi di informazione. Anzi, spesso vengono ‘fatte passare’ per ragazzate, come accaduto di recente con i manifesti funebri affissi nel salernitano per la morte del fascista golpista Stefano Delle Chaie. È stata la pronta e pubblica presa di posizione dell’associazione Memoria in Movimento a porre l’attenzione al Signor Prefetto della Provincia di Salerno e, alcuni sindaci, che ringraziamo, hanno disposto l’immediata rimozione e certamente con la nostra presa di posizione non si sono sentiti soli. L’unico ‘fatto di cronaca’ che ha avuto un sufficiente risalto mediatico è stata la notizia dell’assegnazione una adeguata scorta alla Senatrice a Vita Liliana Segre, sopravvissuta ai campi nazisti di Auschwitz, dopo le centinaia di minacce ricevute. In questo brutto periodo storico in cui si registrano fenomeni di razzismo, di aggressioni o manifestazioni neofasciste e neonaziste, dichiarazioni pubbliche di rivendicazione a tali ideologie malgrado la normativa vigente, una riflessione, a nostro avviso, non solo è necessaria, ma urgente”.