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Salerno – Anche gli studenti di Unisa sottoscrivono l’appello al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: una lettera per far notare al Premier che ben poche parole sono state spese per l’Università. “Le  ultime rate delle tasse universitarie da pagare, gli affitti delle case per i fuorisede, l’incertezza di non riuscire a ottenere la borsa di studio o di non poter proseguire la carriera il prossimo anno sono pesi che gravano come macigni sulle spalle di molti e molte di noi – si legge nella lettera indirizzata a Conte- Ci rivolgiamo a lei anche come docente, perché sa fin troppo bene che il nostro sistema universitario versa in una grave situazione, vessato da oltre dieci anni di tagli, privatizzazioni e carenza di finanziamenti, e che il nostro Paese ha un numero estremamente basso di laureati, con ulteriori evidenti disuguaglianze tra le diverse aree geografiche”.

Gli studenti si dicono preoccupati per la situazione che si profila all’orizzonte: già dal prossimo anno accademico decine di migliaia di studenti saranno costretti ad abbandonare gli studi, smettendo di inseguire i propri sogni, le proprie aspirazioni e i propri progetti di vita. “Ci rivolgiamo a Lei soprattutto come Presidente del Consiglio, affinché il Governo riconosca che il finanziamento dell’Università e della Ricerca e l’abbattimento delle barriere economiche all’accesso per permettere a tutte e tutti di studiare, sono gli strumenti più importanti per far ripartire il Paese dopo l’epidemia– ricordano gli studenti- Dopo la crisi del 2008, la Germania decise di abolire le tasse universitarie, considerando l’istruzione e la ricerca come mezzi fondamentali per l’uscita dalla crisi. In questo momento chiediamo al Governo che abbia il coraggio di riconoscere l’importanza dell’Università pubblica come settore strategico e prioritario, garantendo l’accesso a tutte e tutti e finanziando adeguatamente il sistema universitario del nostro Paese”.

Insomma, per gli studenti andrà tutto bene se non verranno ripetuti gli errori del passato e se migliaia di studenti e giovani laureati non saranno costretti a lasciare questo Paese, e se si permetterà a tutte e tutti di avere le stesse possibilità, eliminando ogni forma di disuguaglianza e ingiustizia sociale.