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Salerno – Giornata di ‘spiegazioni alla cittadinanza’ per il Questore di Salerno, Pasquale Errico. Intervenuto al convegno nazionale sulla sicurezza e legalità” organizzato dall’Associazione Street Kali, dalla Federazione Italiana Krav Maga e da Servizi Sicurezza Italia, ha innanzitutto chiarito spirito e ragioni che hanno determinato la decisione “presa d’accordo con il Comune di Salerno”, di posizionare le barriere anti-terrorismo in centro: “Si tratta di difese passive del territorio. Nei sopralluoghi abbiamo individuato nel Lungomare e nel Corso le aree più esposte al rischio. Nell’apporre le barriere abbiamo tenuto conto delle esigenze del passaggio dei residenti, delle ambulanze, dei Vigili del Fuoco e dei negozianti”. Il tema sulla sicurezza lo ha portato ad una digressione sulla sua esperienza di poliziotto di frontiera: “Da vice-questore – ha ricordato – ho diretto il commissariato di Scampia nel periodo della guerra di camorra tra i due principali gruppi contrapposti. Lì i giovani erano il vivaio della camorra, venivano allevati per diventare killer e spacciatori di droga. Il tentativo di recupero era doveroso e noi Forze dell’Ordine lo esperimmo, coinvolgendo la società civile e le parrocchie. Un ruolo importante lo ricoprì l’impegno sportivo: la palestra di arti marziali del poliziotto Pino Maddaloni, istituita con il padre ed il fratello, rappresentò un argine contro la facile deriva verso la delinquenza e fu un punto di riferimento per la Questura, utile per capire alcune dinamiche giovanili. Alcuni ragazzi furono così recuperati ma per altri non fu possibile in quanto vivevano in non-famiglie in cui il papà era in carcere, la madre prostituta, il fratello tossicodipendente. Poveri giovani: la gran parte finì negli istituti di pena minorili”.