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“La telenovela dell’Azienda Speciale Consortile per i Servizi Sociali Cava – Costa d’Amalfi, che nelle intenzioni dell’attuale Amministrazione comunale cavese avrebbe dovuto sostituire il Piano di Zona, fa registrare un altro colpo di scena. La Sezione Regionale di controllo per la Campania della Corte dei Conti, chiamata dal Comune di Atrani ad esprimersi sull’operazione, ha dato un parere nettamente negativo.

Due le principali criticità riscontrate dalla magistratura contabile.

La prima riguarda la mancanza, nelle delibere comunali con le quali l’Azienda Speciale è stata costituita, di una idonea documentazione tecnico-finanziaria (piano di fattibilità) in grado di attestare la capacità della neo-costituita azienda speciale di rispettare i principi di equilibrio economico-finanziario e di efficienza ed economicità della gestione. In altri termini, nessun atto dimostra che la scelta di affidare i servizi sociali all’Azienda Speciale anziché al Piano di Zona sia più conveniente per i Comuni dal punto di vista economico e consentirebbe un miglioramento dei servizi erogati. Si tratta di una lacuna che venne immediatamente denunciata in Consiglio comunale dal nostro movimento politico e che, ovviamente, venne ignorata dal Sindaco e dalla sua maggioranza, che, come sempre, ritennero di poter fare ciò che volessero.

La seconda criticità riscontrata dalla Corte dei Conti riguarda il fondo di dotazione dell’azienda speciale, argomento che ormai si presterebbe a fare da canovaccio per uno sketch comico se non fosse per l’importanza delle cifre in questione. Il fondo, che non era previsto nell’originaria delibera predisposta dal Comune di Cava e approvata da quasi tutti i Comuni della Costa d’Amalfi, è comparso solo nello statuto redatto dal notaio senza che nessuno – né il Sindaco, né gli assessori, né il segretario generale – ne sapesse niente. Eppure si tratta di una somma ragguardevole: 619.962,00 euro

Tutto questo fu a suo tempo scoperto dal Consigliere comunale di Siamo Cavesi Marcello Murolo che, a fronte dei documenti presentati in Consiglio comunale, denunciò l’incongruenza tra i vari atti.

La maggioranza ha cercato di mettere una ridicola “pezza a colore” con una successiva “delibera di presa d’atto” delle aggiunte agli atti già in precedenza approvati dai vari Consigli comunali, contenute nello statuto redatto dal notaio. Delibera con cui, in realtà, si approvavano delle sostanziali modifiche a quanto già approvato.

Su questo tema, la Corte dei Conti ha ricordato che il fondo di dotazione “è elemento costitutivo dell’azienda speciale” e che ogni modifica o variazione dello stesso deve essere accompagnata da una attenta e prudente ponderazione, che, manco a dirlo, negli atti del Comune manca completamente.

Il documento della magistratura contabile conferma la fondatezza dei rilievi dei Consiglieri comunali di SiAmo Cavesi e degli altri esponenti di opposizione, che anche in questo caso sono riusciti ad andare oltre le apparenze, smascherando l’ennesima operazione fallimentare di questa Amministrazione di centrosinistra.

Da questa vicenda emerge ancora una volta l’approssimazione, ai limiti della irresponsabilità, con la quale il Sindaco e la sua maggioranza gestiscono tutti i temi più importanti per la vita dei cittadini, come i servizi alle persone in situazione di fragilità, subordinando gli interessi di Cava de’ Tirreni a quelli della loro parte politica: in questo caso l’Amministrazione regionale di De Luca che voleva arrivare a tutti i costi alle elezioni regionali con le aziende speciali consortili costituite e operative”, così nella nota i consiglieri comunali di SiAmo Cavesi.