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Serre (Sa) – Scenderanno in strada, mobilitando tutto il territorio, sindaci, cittadini, imprenditori agricoli e associazioni ambientaliste, per protestare contro l’arrivo dei rifiuti provenienti dalla Tunisia e che saranno stoccati all’interno del comprensorio militare di Serre.
L’appuntamento è per domenica 27 febbraio alle ore 10.30 dinanzi all’ingresso sud del comprensorio militare, nella rotatoria di Persano, nel comune di Serre.
Ad organizzare la mobilitazione popolare pacifica che da circa una settimana prosegue sul territorio contro lo stoccaggio dei 213 containers colmi di rifiuti misti sequestrati dalla Procura e sui quali pende un’indagine sul traffico internazionale di rifiuti, i sindaci di Serre, Franco Mennella, e di Altavilla Silentina, Francesco Cembalo.
Sindaci che nelle scorse ore hanno lanciato un videomessaggio agli agricoltori della Piana del Sele, chiedendo loro di scendere in campo con i trattori.
Mobilitazione che vede in prima linea le associazioni ambientaliste della Piana del Sele, “Movimento Serre per la vita”, “Osservatorio ambientale di Albanella” e “Territorio e Ambiente di Paestum” ma a scendere in campo accanto al popolo serrere e della Piana del Sele contro i rifiuti, anche sindaci, cittadini e l’associazione “Radici” del cratere salernitano, questi ultimi impegnati nella lotta contro la delocalizzazione delle fonderie Pisano e dell’azienda di trattamento rifiuti della società sarnese Buoneco srl all’interno della zona industriale di Buccino.
Una mobilitazione pacifica e con un messaggio chiaro di contrarietà e di tutela dell’ambiente indirizzato al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, autore dell’individuazione del sito militare di Serre per lo stoccaggio dei “rifiuti della discordia” divenuti caso internazionale, quello che arriva dal popolo della Valle del Sele, degli Alburni e della Piana del Sele.
La nostra gente – spiega il parroco della Piana del Sele, don Luigi Piccolo, cittadino onorario della città di Oliveto Citra saprà difendere, anche stavolta, con le unghie e con i denti, la sua terra. Una difesa-chiosa il giovane sacerdote ambientalista- nel nome della vita e nel segno di quel concetto di ecologia che Papa Francesco ci ha insegnato. Confidiamo – conclude don Piccolo, attualmente parroco e reggente della Chiesa di Santa Teresa a Battipaglia nell’azione sinergica della Magistratura italiana affinché faccia luce su quanto sta accadendo e difenda l’ambiente e il popolo della Valle e della Piana del Sele dagli attacchi ambientali”.