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Valva (Sa) – Nessuna risposta dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco del comune di Valva, Vito Falcone, sulla mancata iscrizione nel bilancio comunale, da poco approvato, del debito di circa 17 milioni di euro che il Comune vanta nei confronti del Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna per i lavori di ricostruzione post terremoto e che ha visto la nomina del commissario ad acta, Luigi Vignes.
Una querelle giudiziaria “antica” quella tra Palazzo di città e le cooperative emiliane, cominciata nel 1993 quando il Consorzio Cooperative Costruzioni di Bologna che stava effettuando i lavori di ricostruzione della cittadina dell’Alta Valle del Sele che era stata gravemente danneggiata dal terremoto del 23 novembre 1980, sospese i lavori per assenza di fondi nelle casse comunali mentre funzionari pubblici e politici del piccolo centro cittadino finirono al centro di una maxi inchiesta giudiziaria sulla ricostruzione.
Assenza di fondi in cassa che fece bloccare la ricostruzione del tessuto economico e urbano del comune dell’Alto Sele la cui ricostruzione fu lasciata a metà con opere di edilizia residenziale realizzate del valore di circa 40 milioni di euro per le quali le imprese non furono mai pagate.
Fu così infatti, che le Coop portarono la questione al centro di una battaglia giudiziaria contro il Comune che vide il Tar nominare il commissario ad acta, Raffaele Cannizzaro, per l’estinzione del debito della ricostruzione. Il tutto proseguì fino al 2008 quando l’allora sindaco di Valva e attuale capogruppo di opposizione, Michele Cuozzo, trovandosi di fronte ad un contenzioso giudiziario ed un maxi debito del valore di oltre 30 milioni di euro che il Comune di Valva vantava nei confronti della coop emiliana, per estinguere il debito, completare i lavori della ricostruzione e salvare l’Ente comunale dal dissesto finanziario, si recò presso la sede del Mit a Roma dove stipulò un accordo transattivo tra il Consorzio, il Comune di Valva e il Commissario prefettizio, riducendo il debito da oltre 30 milioni a 11 milioni di euro ed individuando per tale pagamento un finanziamento ministeriale per il completamento della ricostruzione. Soldi questi, che nel 2009 Cuozzo chiese ed ottenne, tramite l’allora presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, dal Governo presieduto dal premier Silvio Berlusconi, con un finanziamento “ad hoc” elargito, attraverso due decreti, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per un valore complessivo di 12 milioni di euro. Seguì, un anno dopo, nel 2010, la ratifica dell’accordo in consiglio comunale dove l’assise cittadina destinò i 12 milioni di euro al pagamento del debito con le cooperative emiliane.
Nonostante il finanziamento del Mit però, il Comune di Valva non pagò il debito tanto che nel 2013 il Consorzio chiese ed ottenne l’emissione di un decreto ingiuntivo, divenuto esecutivo e definitivo, del valore di 11 milioni di euro nei confronti del Comune dell’Alto Sele.
Decreto n. 4360/2013 che a dicembre 2020 ha visto il Tar di Bologna condannare il Comune ad ottemperare al pagamento della somma comprensiva di interessi per un totale di circa 17 milioni di euro, oltre alla trasmissione degli atti alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica di Salerno per accertare eventuali responsabilità contabili e penali in capo funzionari pubblici, amministratori, ex amministratori e politici, oltre alla nomina di un commissario prefettizio in caso di mancata ottemperanza entro 90 giorni.
Sentenza del Tar di Bologna che è stata immediatamente impugnata dal Comune di Valva che ha fatto ricorso davanti ai giudici del Consiglio di Stato dove il giudizio è attualmente pendente, ma che intanto ha visto la nomina da parte del Prefetto di Salerno, Francesco Russo, del commissario ad acta Luigi Vignes per l’ottemperanza alla sentenza.
Un maxi-debito quello della cittadina dell’Alto Sele che ora rischia di provocare il dissesto finanziario dell’Ente ma la cui iscrizione non figura nell’ultimo bilancio comunale approvato e al quale il commissario prefettizio Vignes sta lavorando predisponendo tutti gli atti finalizzati al pagamento del mega debito che potrebbe mandare il Comune in deficit.