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di Gigi Caliulo

Come ampiamente previsto il Tribunale federale della Federcalcio ha condannato il Brescia per le irregolarità amministrative penalizzandolo di quattro punti da scontare nella stagione appena conclusa. Pertanto le Rondinelle scivolano nel gruppo delle retrocesse in attesa dello scontato ricorso in appello presso la Corte Federale, che dovrebbe essere calendarizzato tra il 10 e il 12 giugno.
Fin qui la decisione del TFN, con tanto di dispositivo che si arricchisce di un’ulteriore penalizzazione per la prossima stagione e dell’inibizione per Cellino.
Il provvedimento, però, non parla – come evidente – di variazione dei playout o di “risalita” della Sampdoria, con buona pace degli articoli già apparsi su numerose testate nazionali. Allo stato non c’è alcuna presa di posizione possibile perché qualsiasi decisione è solo consequenziale alla condanna definitiva del Brescia. Non solo, il precedente del 2019 dovrebbe invitare tutti ad un’attenta riflessione, poiché in punta di diritto – come più volte sottolineato – la “retrocessione” di una quarta squadra (come accadde col Palermo) rende inutile la disputa dei playout.
Del resto la decisione di posticipare a metà giugno le date per gli eventuali spareggi è un evidente segnale in direzione dell’attesa e degli eventi.
La Lega, l’unica a poter ufficializzare retrocessioni ed eventuali spareggi, non intende ripercorrere l’errore del caso-Palermo e, stavolta, attenderà l’epilogo giuridico prima di stilare la classifica definitiva.