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È stato necessario chiedere l’intervento dei vigili del fuoco nella zona collinare di Brignano, a Salerno. A sollecitare l’intervento dei caschi rossi, gli abitanti delle cooperative di Via nuova Brignano, circa 60 famiglie, che si sono svegliati in un pantano di acqua a causa dell’assenza delle necessarie opere di urbanizzazione che dovrebbero completare il complesso edilizio nel quale risiedono. Una situazione lamentata da tempo che è esplosa con il violento nubifragio che si è abbattuto sul comune capoluogo.

I residenti delle cooperative del Consorzio Salerno Case, che comprende 480 alloggi, arrabbiati per quanto accaduto, minacciano ora di rivolgersi alla magistratura con un esposto denuncia. Nel frattempo, già stamani, Massimo Ronca, il neo presidente di una delle cooperative del Consorzio Case Salerno, con una pec inviata al Comune di Salerno ha chiesto con urgenza un incontro con il Consiglio di Amministrazione del consorzio per avere delucidazioni in merito alle opere di urbanizzazione, che dalla chiusura dei lavori di ultimazione degli stabili risalente a settembre 2012, ad oggi, nonostante innumerevoli incontri e promesse, non sono state avviate.

“Gli stati d’animo di tutti i soci della cooperativa sono a dir poco caldi, visto che la convenzione scade il 31/12/2019 e non abbiamo ancora il piacere di sapere cosa succedera’ dopo questa data che per noi risuona come campanello di allarme – si legge nella Pec-
Le chiedo a nome di tutte le cooperative del comparto Brignano, di poterci incontrare insieme al presidenti delle cooperative ancora interessate alle urbanizzazioni, insieme al nostro presidente del Consorzio Case Salerno in modo da metterci di fronte alla modalita’ di risoluzione del problema urbanizzazioni, che ci vede sopravvivere per tornare a casa, in condizioni igieniche a dir poco da terzo mondo, nonostante adempiano agli oneri della Tarsu e con cambi di residenza fatti da anni e senza contratto di locazione e di conseguenza senza agibilita’.

A causa di questa inagibilita’, siamo nella morsa delle banche, che per il mancato collaudo finale, si rifiuta di fare il frazionamento, per non parlare del diritto di proprieta’ , ovvero diventare proprietari dopo dieci, che ad oggi ci vede ancora all’anno zero. Siamo arrivati veramente alla frutta, pertanto o ci fate chiarezza o procederemo noi a farlo, visto i circa 80 giorni che ci separano dalla chiusura della convenzione”.