- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

Buccino (Sa) – “Da Buccino rifondiamo la nuova destra moderna, liberale, europeista, costruttiva e solidale, capace di guardare al futuro con idee e valori condivisi per il Mezzogiorno”. Con queste parole, ieri pomeriggio, l’ex sindaco di Valva e politico salernitano, Michele Cuozzo, ha dato ufficialmente il via al primo incontro politico nazionale tra quaranta ex parlamentari e militati della corrente politica di centrodestra appartenente all’ex presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, provenienti da tutte le regioni del sud e radunati presso l’agriturismo “I tre ponti” di Buccino, per il rilancio della nuova destra e la nascita di un Manifesto politico per il Mezzogiorno.

Alla riunione, che ha visto i saluti del sindaco di Buccino, Nicola Parisi, del capogruppo di minoranza del comune volceiano, Francesco Fernicola, e dell’ex sindaco di Sicignano degli Alburni, Alfonso Amato, e riservata ai soli finiani, erano presenti tra gli altri, il politico sardo Michele Vittorio Delogu, l’ex sottosegretario di Stato al ministero per i beni e le attività culturali, Nicola Bono, l’ex sentore Egidio Digilio, l’ex sindaco di Valva ed ex assessore ai trasporti della Provincia, Michele Cuozzo, il docente irpino Raffaele Gregorio, la militante cavese Maria Rosaria Perdicaro e il mandriano e militante politico Antonio Fernicola.

Il Mezzogiorno riparte da Buccino – spiega Cuozzo -. Da qui costruiremo la destra che guarda al futuro dell’Italia, con idee e contenuti che confluiranno in un Manifesto per il Sud condiviso. Una sfida -chiosa- per una politica presente sui territori e al fianco delle esigenze della gente”.

Idee, programmi, ma soprattutto attenzione ai giovani e alle Aree Interne del Mezzogiorno, come ha rimarcato l’ex sottosegretario di Stato del ministero ai beni e le attività culturali, Nicola Bono: “Rifondiamo una nuova destra per programmare il futuro di un Mezzogiorno che per 50 anni ha vissuto di promesse non mantenute, di una classe politica meridionale non all’altezza del compito e dell’incapacità burocratica di non saper utilizzare i fondi europei – ha spiegato. – L’idea-conclude l’ex sottosegretario- è di un partito che guardi all’Europa come la casa di tutti i popoli, una federazione di Stati Uniti d’Europa che dia parità, con cittadinanza e voto, gli stessi diritti a tutti gli europei, nel segno della solidarietà e dell’innovazione”.