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Salerno – “L’imprenditore è ritenuto essere stato contiguo al clan-Maiale operante nella piana del Sele, per conto del quale gestiva il denaro legato alla lucrosa attività di usura”. E’ quanto afferma il Procuratore della Repubblica Corrado Lembo nella descrizione che ha portato all’esecuzione di un decreto di confisca di beni per un valore di 500mila euro emesso dalla corte di Appello di Salerno ai danni dell’imprenditore e dei componenti del suo nucleo familiare. “Gli accertamenti patrimoniali – continua – delegati da questa Procura della Repubblica ai finanzieri del GICO di Salerno hanno riguardato i beni immobili e societari acquisiti all’epoca della vicinanza dell’uomo alla criminalità organizzata ed hanno consentito di disporre la confisca previo sequestro ai sensi della normativa antimafia per un valore complessivo di oltre 500mila euro. In particolare sono stati sequestrati un appartamento in Pagani ed un appartamento e due locali in Pontecagnano Faiano dal valore complessivo di oltre 400 mila euro, facenti parte di un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’intero nucleo familiare. Inoltre è stata disposta la confisca per equivalente di 116 mila euro attraverso la confisca di un’autovettura e delle somme giacenti sui rapporti bancari anche di quattro familiari dell’imprenditore. L’operazione si inserisce nel quadro delle attività di sottrazione dei patrimoni illecitamente accumulati, nella prospettiva della loro restituzione alla collettività per finalità sociali e di pubblico interesse”.