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Salerno – C’è una comunità politica in città che commemora, ogni anno, la memoria di Carlo Falvella e, attraverso essa, condanna la violenza che nel caldo 7 luglio del 1972 fa culminò nella coltellata mortale sferrata dall’anarchico Giovanni Marini al giovane missino salernitano, vice presidente del Fuan.

“Domenica 7 luglio alle ore 10:45 a Salerno, via Velia (altezza Piazza Flavio Gioia), Gioventù Nazionale Salerno e Fratelli d’Italia commemoreranno Carlo Falvella, vittima dell’odio politico, con la deposizione di una corona di fiori” dice Domenico Masullo, presidente provinciale di Gioventù Nazionale/Fratelli d’Italia. Che aggiunge: “La tradizionale manifestazione in ricordo del giovane militante missino, a cui prenderanno parte i dirigenti e gli amministratori del partito insieme con i parlamentari Edmondo Cirielli e Antonio Iannone serve come da monito per le giovani generazione: la politica deve essere intesa come passione civile e non come luogo di scontro e di violenza. Il ricordo di Carlo Falvella serve per chi, come noi, intende la politica ancora come impegno di militanza e passione civile. A distanza di 47 anni dal quel tragico 7 luglio ancora sembra che nulla sia cambiato: assistiamo ancora a discorsi da parte di personaggi sinistri che professano i valori dell’antifascismo militante con parole e con gesti di odio e di violenza che ci riportano indietro nel tempo, a quando ‘uccidere un fascista non è reato’. Lo vediamo qualche volta sui social quando, ad esempio, vigliaccamente lanciano attacchi contro il nostro leader Giorgia Meloni. Noi siamo ancora qui per chi vuol dimenticare e vuole riportare la lancetta del tempo agli anni di piombo: mai più morti o sangue per colpa delle idee politica. Mai più la nostra Patria deve assistere a questo scempio. A Carlo: Figlio d’Italia”.

Pacificazione, evidentemente, non troppo vicina visto che il Comune di Salerno ancora non ritiene di dedicare una piazza, una via o anche un semplice slargo ai morti salernitani di destra. Il piccolo monumento a Falvella, eretto laddove avvenne l’omicidio, è anonimo se non per chi ha viva la memoria: quello slargo di via Velia potrebbe, naturalmente, essere toponomasticamente attribuito a Falvella. Così come l’amministrazione potrebbe prendere in considerazione la possibilità di intitolare una strada all’avvocato Dino Gassani ucciso dalla camorra o a Giorgio Almirante, che in piazza della Concordia amava chiudere le campagne elettorali del Movimento Sociale Italiano.