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Cava de’ Tirreni (Sa) –  Nel corso del Consiglio Comunale del 7 gennaio l’assessore con delega alle Politiche per la Tutela della Salute, Armando Lamberti, ha presentato un ordine del giorno, redatto d’intesa con il Sindaco Vincenzo Servalli e la Presidente della Commissione Sanità Paola Landi, sul futuro del Plesso Ospedaliero “S. Maria Incoronata dell’Olmo” e sulla Medicina Territoriale.

Nel documento “si chiede con determinazione alla Giunta Regionale di adottare tutte le misure necessarie per consentire, superato il periodo emergenziale, la piena funzionalità dell’Ospedale ‘S. Maria Incoronata dell’Olmo’ programmando la riapertura di tutti reparti a cominciare dalla terapia intensiva; la separazione di reparti attualmente accorpati ed il rientro di tutto il personale allocato presso i reparti Covid 19 dell’Azienda Ospedaliera Universitaria ‘Ruggi d’Aragona’ di cui il nostro plesso è parte, in piena osservanza di quanto dichiarato pubblicamente dal Presidente On. Vincenzo De Luca”.

Ancora: “Si chiede il potenziamento, con personale dedicato, del Pronto Soccorso attivo H24, con attivazione dell’Osservazione Breve Intensiva; il mantenimento ed il potenziamento delle Unità Operative attualmente esistenti quali cardiologia, ortopedia, medicina, radiologia, rianimazione, chirurgia, pediatria, dermatologia, laboratorio di analisi; la valorizzazione delle singole Unità Operative con un indirizzo specialistico di eccellenza; l’attivazione dell’Unità Operativa di lungodegenza come previsto dal Piano Regionale; un ulteriore stanziamento per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione delle aree interne ed esterne”.

L’elenco è lungo: “Si propone alla Giunta Regionale di far diventare Cava de’ Tirreni sede sperimentale di un nuovo modello organizzativo territoriale a partire dal definitivo superamento delle carenze organizzative e dei conseguenti disagi alla popolazione, verificatesi nel periodo di pandemia da SARSCoV2, e prevedendo un’organizzazione con ulteriore personale dedicato, una rete informatica adeguata per collaborare in maniera efficace ed efficiente col Dipartimento di Prevenzione (igiene pubblica, sicurezza alimentare, medicina legale e del lavoro, veterinaria etc.) al fine di svolgere una significativa azione sul territorio (l’esigenza di destinare personale dedicato ai Dipartimenti di Prevenzione, emersa durante i lavori delle varie riunioni dell’Unità di Crisi Coronavirus Covid-19, è stata rappresentata al Presidente On. Vincenzo De Luca e poi accolta dal Ministro della Salute On. Speranza e tradotta in un bando per il reclutamento di 450 medici). Ancora: favorire l’attivazione attraverso l’ASL, delle Associazioni Funzionali Territoriali con Unità Complesse di Cure primarie con la presenza di medici specialisti ambulatoriali; punto prelievo; ambulatorio infermieristico; pediatri (strutture aperte 24 ore al giorno per sette giorni alla settimana, le aggregazioni dei Medici di Medicina Generale per attivare la riforma della stessa Medicina di Base con l’organizzazione di studi di medici aggregati in almeno due strutture di base H24 coordinate dal Distretto Sanitario di Base e integrate con le altre attività domiciliare già funzionanti o da attivare ex novo), così come prevede la riorganizzazione sanitaria post covid.

Inoltre: Riorganizzare e strutturare le USCA per la fase post-emergenziale COVID dedicando ad esse strutture idonee, e non condizionate dalla fase di emergenza, onde permettere di gestire al meglio tutta l’assistenza ai pazienti Covid nelle varie fasi di tracciamento, tamponatura ed assistenza domiciliare; avviare la progettazione e la costruzione di un nuovo Distretto Sanitario atteso che su Cava dei Tirreni manca da anni ,dove poter concentrare tutti i servizi territoriali che attualmente sono sparsi a macchia di leopardo su tutto il territorio, ed allocati in strutture vetuste e non confacenti alle esigenze di una offerta sanitaria moderna e logisticamente efficiente”.

La ‘lista’ prevede: “Avviare le procedure per l’istituzione di una equipe di infermieri di comunità da assegnare al Distretto Sanitario di Base da affiancare alla assistenza domiciliare e supportare meglio la rete dei medici di base. Avviare le procedure previste per reclutare e mettere in servizio il personale carente; potenziare i servizi territoriali di radiologia e laboratorio di analisi sotto il diretto controllo dell’assistenza di base del Distretto Sanitario per monitorare, in collaborazione con le AFT dei Medici di Medicina Generale le condizioni di salute della popolazione e ridurre al minimo il ricorso ai ricoveri ospedalieri; implementare le attività territoriali di domiciliazione sanitaria del Distretto Sanitario di Base a cui assegnare adeguate risorse umane e finanziarie; avviare rapidamente le procedure previste per assegnare il personale sociale carente all’aggregazione territoriale delle politiche sociali, integrandole con le attività socio-sanitarie del Distretto, onde modernizzare e avviare concrete politiche socio-sanitarie con l’attribuzione di una specifica disponibilità di risorse finanziarie e con  l’assegnazione di qualificate risorse umane”.

Infine: “Istituire una Casa della Salute affiancandola alle attività del Distretto Sanitario (si rende necessario per questo una implementazione delle funzioni svolte dallo stesso Distretto Sanitario con particolare riguardo ai consultori familiari, all’assistenza domiciliare, all’assistenza protesica  e agli infermieri domiciliari)”.