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Cava de’ Tirreni – Filo diretto con Miguel Sainz-Maza per i tifosi della Cavese. L’attaccante proveniente dalla Sicula Leonzio ha risposto alle domande dei sostenitori blufoncè in una diretta social curata dal club sui propri canali ufficiali. Di seguito le curiosità e i temi dell’intervista.  

Ambientamento – “Mi sono ambientato molto bene con la città e con la squadra, sono soddisfatto del mio approdo a Cava de’ Tirreni. La sensazione è che io sia qui da tanto tempo, i senatori del gruppo hanno fatto il possibile per mettere a proprio agio me e gli altri nuovi arrivi del mercato invernale”

Esperienze –Sono arrivato in Italia perché il mio procuratore aveva contatti con il mercato italiano. Dopo il Barcellona B sono arrivato in Italia, alla Reggina, quando il club era in seconda serie. Fu un anno particolare perché non riuscii ad ambientarmi anche a causa di particolari guai societari. Non parlavo bene la lingua e mi trovai spaesato”. 

Trasferimento – “Non sono andato via dalla Sicula Leonzio perché non trovavo spazio, anzi, avevo un buon rapporto con mister Torrente. Lui mi ha chiesto di rimanere, ma quando è arrivata la telefonata della Cavese non ho rifiutato perché quando sono venuto a Cava a giocare mi hanno impressionato sia la squadra che l’ambiente in generale”. 

Gol alla ex squadra –Il giorno prima ero a Lentini, quello successivo ho segnato ai miei ex compagni della Sicula. Non era facile calciare quel rigore perché i portieri della mia ex squadra mi conoscono bene. Per fortuna è andato tutto per il meglio sia per me che per la Cavese”. 

Differenze tra Foggia e Cava – “Sono due piazze molto calorose e vicine alla squadra. Ho scelto Cava perché do il meglio in piazze in cui si vive di calcio 365 giorni all’anno. Avevo bisogno di sentire il calore della gente anche quando non si gioca. Qui c’è un pubblico che ti fa sentire la propria passione anche quando si gioca in trasferta”. 

Ruolo e qualità – “Mi trovo meglio da attaccante esterno ma gioco dove vuole il mister. Non voglio parlare di qualità singole, preferisco fare più assist che gol. L’importante è che vinca la squadra”. 

Messi e Neymar – “Quando ero al Barcellona B mi sono allenato varie volte con Messi e con la prima squadra. Non ho rimpianti per la mia carriera, quando hai 18 anni non riesci a capire l’importanza di molte cose. Di sicuro nel calcio conta anche la componente “fortuna”. 

Obiettivi – “Salire già in serie B? Bisogna rimanere con i piedi per terra. Credo che ogni partita devi provare a vincerla, facciamo il nostro campionato e cerchiamo di toglierci soddisfazioni. Ormai credo proprio che siamo salvi, possiamo divertirci. Per il tipo di squadra che ho trovato bisogna alzare l’asticella e provare a raggiungere i play off. I compagni e la piazza li meritano sicuramente”. 

Girone C – “I gironi del nord sono più tranquilli sul piano agonistico. Al Sud prendi calci, botte, falli su ogni campo. Al Nord ti chiedono scusa per ogni fallo, qui c’è da battagliare su tutti i campi. Non esistono assolutamente partite facili”. 

Mister Modica – “Il suo metodo è quello di Zeman e Stroppa, più o meno sapevo a cosa sarei andato incontro ed è un gioco che a me piace. Come persona lo apprezzo molto, è legato ai suoi giocatori”.