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Salerno – “La delibera che De Luca stesso ha appena definito una bestialità, non sarebbe mai stata ritirata se noi non l’avessimo denunciata pubblicamente. Una delibera vergognosa, rispetto alla quale oggi il presidente della Regione vorrebbe farci credere di non saperne nulla? Se fosse credibile la totale ignoranza del governatore della Campania rispetto a un atto così grave, ci aspettiamo una nota di ringraziamento a sua firma indirizzata Movimento 5 Stelle per averla segnalata. Di certo sarebbe gravissimo immaginare che il già commissario ad acta alla sanità regionale non sapesse nulla di una convenzione che avrebbe costretto pazienti cardiopatici a viaggi di 60 chilometri, per essere trasferiti dall’Ospedale del Mare di Napoli al Ruggi di Salerno per una visita o addirittura a ricevere consulenze da remoto. E che De Luca lo scopre solo perché l’unica vera opposizione in Consiglio regionale gli ha sbattuto in faccia questa delibera. In tal caso, la naturale conseguenza sarebbe la rimozione, ad horas, dei due direttori generali della Asl Napoli 1 e della Asl di Salerno che hanno stipulato la convenzione”. Lo dichiara la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle e referente nazionale alla Sanità Valeria Ciarambino.

Chissà, allora, se De Luca ritiene altrettanto una bestialità lo sdoppiamento del reparto di cardiochirurgia del Ruggi. E se reputa altrettanto bestiale aver nominato due anni fa primario di questa seconda cardiochirurgia il fido consigliere Enrico Coscioni, pagato per dirigere un reparto che ad oggi non è ancora attivo. Una bestialità – prosegue Ciarambinolo è senza dubbio l’aver trasferito il centro di procreazione assistita e il reparto di oculistica pediatrica dell’ospedale di Salerno accanto alla Medicina nucleare, in un seminterrato e ad alto rischio radiazioni ionizzanti perché privo di corridoio schermato, solo per far posto alla seconda cardiochirurgia. E confezionare così il regalo di fine mandato al fido Coscioni ora che, con il tramonto definitivo dell’era De Luca, finirà il tempo anche per il suo incarico di consigliere regionale alla sanità”.