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Salerno – Intenso fine settimana ‘formativo’ per il Soccorso Alpino e Speleologico della Campania CNSAS.

Sabato la XIV Delegazione ha simulato un complesso recupero nella ‘Grotta del Falco’, nel comprensorio del comune di Corleto Monforte, all’interno del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. La manovra ha simulato il recupero di uno speleologo infortunatosi all’interno della grotta, ad una profondità di circa 150 metri, nel collettore basale dei monti Alburni. Le squadre sono quindi state impegnate nella medicalizzazione e stabilizzazione dello speleologo simulante, a cui hanno fornito tutta l’assistenza necessaria prima di sistemarlo nella barella ed iniziare le operazioni di recupero. I tecnici del soccorso speleologico del CNSAS Campania hanno effettuato il recupero con tecniche ‘smart’ e alleggerite. Il percorso della barella si è articolato per 400 metri, attraverso la zona di gallerie sub-orizzontali semi-allagate che costituiscono il ramo verso valle del collettore, per poi continuare lungo i tratti verticali presenti nella parte iniziale della grotta. Le operazioni si sono concluse domenica in mattinata, con l’uscita della barella, partita nel pomeriggio di sabato da una profondità di 150 metri.
Sempre sabato anche la XXXIV Delegazione di Soccorso Alpino a partire dal pomeriggio, con evoluzione notturna fino alla mezzanotte circa, ha effettuato un addestramento nel territorio del Parco Nazionale del Vesuvio. Le operazioni si sono svolte in agro del Comune di Ercolano, incentrandosi sulla ricerca ed il soccorso di persone disperse in ambiente impervio. In particolare, la simulazione è iniziata con la ricezione di una chiamata da parte del 118 che indicava una persona ferita che non riusciva a dare la propria posizione precisa per assenza di GPS e campo internet (trasmissione dati). Il CNSAS ha quindi attivato la propria macchina di soccorso, attivando un Centro Coordinamento Ricerche (con lo scopo di guidare le squadre sul territorio fino al ritrovamento del ferito) ed inviando sul campo i tecnici di ricerca e le squadre medicalizzate. Una volta individuato, il simulante disperso è stato stabilizzato, medicalizzato e ‘imbarellato’ per essere trasportato fino al punto più vicino dove è potuto giungere l’equipaggio 118, al quale è stato infine affidato per l’ospedalizzazione. Tutte le operazioni si sono svolte proprio come in un vero intervento.
Domenica, in tarda mattinata, il Soccorso Alpino e Speleologico della Campania ha partecipato alla conferenza stampa che si è tenuta presso il Comune di Pietramelara (Caserta) e che ha riguardato lo sviluppo della mobilità ecosostenibile. In tale contesto è stata inserita la presentazione del CNSAS e di alcune realtà associative locali. Grazie alla sensibilità ella particolare attenzione dell’amministrazione comunale il Soccorso Alpino e Speleologico della Campania avrà a breve una sede operativa a Pietramelara, la prima in assoluto nel nord della Campania. 
Tutte le attività addestrative di questo tipo hanno il duplice scopo di mantenere la capacità operativa delle squadre, nonché dare efficacia ai compiti istituzionali affidati al Soccorso Alpino e Speleologico sia da leggi nazionali che regionali. Proprio nelle ultime settimane, in attuazione della L.R.21/2019, si è finalmente concretizzata la Convenzione con la Direzione Generale Lavori Pubblici e Protezione Civile Regionale diretta da Italo Giulivo e rappresentata nel settore specifico da Claudia Campobasso.
Tale accordo, atteso da tempo, consentirà un potenziamento teso ad un miglioramento netto dell’operatività del Soccorso Alpino e Speleologico sull’intero territorio regionale, sia per gli interventi ordinari che per quelli relativi a maxiemergenze e calamità naturali.