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Colliano (Sa) – Sono stati assolti tutti e diciotto perché “il fatto non sussiste”, tecnici, imprenditori e funzionari comunali dell’Alta Valle del Sele, scagionati dal giudice della terza sezione penale del tribunale di Salerno, Francesco Rossini, dall’accusa, in concorso, a vario titolo, di turbata libertà d’incanto inerenti sei gare d’appalto per l’affidamento dei lavori pubblici di manutenzione e messa in sicurezza di torrenti e valloni effettuati nei comuni di Colliano e Castelnuovo di Conza nel triennio 2010-2013.

A finire sotto sotto inchiesta della Procura della Repubblica di Salerno e del Pm che nel 2015 ne chiese il rinvio giudizio, l’architetto e dirigente dell’area tecnica del Comune di Colliano, Mario Giudice, il geometra e responsabile dell’ufficio tecnico urbanistico del comune di Castelnuovo di Conza, Luca Zarra, l’ingegnere Donato Gala, gli architetti Lucido Di Gregorio e Maddalena Pezzotti, i componenti delle commissioni di gara Pasquale Roselli, Pasquale Cristofaro, Giuseppe Di Filippo, Giuseppe Fulgione ed Elisa Corvino, e gli imprenditori Matteo Insalata, Gerardo Cornacchia, Giuseppe Casciano, Antonio Giusto, Franco Robertazzi, Gerardo Di Geronimo, Donatiello Benedetto e Donatiello Donato.

Secondo il Pm i 18 imputati avrebbero concorso a creare un sistema fraudolento di alterazione della competizione delle gare pubbliche in cui il criterio della “offerta economicamente più vantaggiosa” veniva modificato e trasformato in criterio dell’“offerta tecnicamente migliore”, sostituendo inoltre, in corso di procedura, il parametro di valutazione del criterio di scelta, a cui si sarebbe seguita l’ammissione delle offerte falsamente migliorative e sostanzialmente anomale con l’attribuzione di un punteggio supplementare.

Un vero e proprio sistema di alterazione delle gare retto, secondo il Pm, sulla discrezionalità della commissione comunale aggiudicatrice che avrebbe consentito alle imprese, nell’ambito delle proposte migliorative oggetto degli appalti, la fornitura oggetti e materiale non inerenti la gara quali impianti di videosorveglianza e automezzi ai Comuni, oltre all’introduzione di un parametro di valutazione ritenuto arbitrario dai giudici per la qualità e la tempistica di realizzazione delle opere.

Elementi questi, che avevano portato il Pm ad avanzare una richiesta di custodia cautelare per tecnici, membri delle commissioni e imprenditori, oltre al sequestro preventivo dei cantieri e di danaro.

Richiesta del Pm che prima ha visto il diniego da parte del Gip e successivamente, dopo aver ascoltato il collegio difensivo degli imputati composto dagli avvocati Antonio Iannone, Orazio Tedesco, Oreste Agosto, Luigi Spampinato, Stefania Marchese, Saverio Maria Accarino, Francesco Maldonato, Aniello Natale, Camillo Naborre, Carmine Monaco, Fiorenzo Marino, Antonietta Centomiglia, Antonio Zecca, Enrico Cicchetti e Costantino Cardiello, il rigetto da parte del tribunale del Riesame.

Processo iniziato nel 2015 e terminato ieri, davanti alla sezione penale del Tribunale di Salerno, con l’assoluzione di tutti e diciotto gli imputati.

“Una sentenza storica – chiosa l’avvocato Antonio Iannone – che restituisce dignità e onorabilità ad un gruppo di professionisti lesi da una infondata accusa”.