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Sarno (Sa) – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Tonino Scala, coordinatore di Sinistra Italiana
 
Le parole dell’Ing. Bruno Orrico rilasciate questa mattina a un quotidiano locale sono di una gravità inaudita. Conosco la professionalità dell’ ing. Orrico non da ora, ma da sempre e ciò che in modo lineare e semplice ci ha spiegato non può rimanere solo una bella intervista. Non parlo della vicenda doppia Foce, conosco bene la sua posizione espressa in questi anni. Ciò che ho provato a spiegare in Consiglio Comunale quando abbiamo discusso del Canale Bottari andava in quella direzione. La seconda Foce Sarno è un’opera inutile che serve solo a sperperare, in continuità con ciò che è stato fatto in questi anni, danaro pubblico. Come ci dice Orrico 400.000 tonnellate di sedimenti riducono la portata dell’acqua di 36.000mc al secondo. Prima di intervenire con opere faraoniche si doveva provare con il dragaggio, ma il consiglio comunale della città delle acque è rimasto sordo e i consiglieri comunali hanno preferito alzare la mano senza riflettere. Mi auguro che quest’opera, voluta da Caldoro e proseguita da De Luca, possa non vedere mai luce e che si possano bloccare i cantieri: siamo ancora in tempo.
 
L’ing. Orrico dall’alto della sua esperienza fa una cronistoria dettagliata e puntuale di ciò che è accaduto in questi anni e dell’ ”affaire Sarno” che ha inizio con il terremoto degli anni 80 quando la politica decise di gestire i fondi. Poi la chiusura della Cassa per il Mezzogiorno con la competenza che passò alla Regione, qui iniziarono i problemi e lo stravolgimento come il piano, che per fortuna non andò in porto, della condotta sottomarina. La gravità di ciò che afferma l’ingegnere sta nella descrizione che in poche battute è riuscito a fare. Affermazioni di una gravità inaudita dette da chi conosce la vicenda meglio di chiunque altro.
 
Indignarci non basta, serve altro. Il mio appello è ai deputati e ai senatori del collegio e del bacino del Sarno, c’è la necessità di fare chiarezza, serve, ora più che mai, che si attivi la commissione speciale d’inchiesta sul Sarno. Non so se debba essere una sottocommissione della commissione Ecoreati di cui abbiamo già il presidente o una commissione ad hoc come è avvenuto nella XIV legislatura, ma bisogna fare presto. Un lavoro è stato prodotto ma bisogna continuare e accelerare. Non c’è più tempo. Chi governa ha l’obbligo di chiederlo con forza, chi è all’opposizione pure. Un atto però che dovrebbe essere multicolor, bisogna farlo insieme 5 stelle e Forza Italia, che hanno eletto cittadini del comprensorio, ma anche gli altri rappresentanti. Non servono bandiere in questo grigio tendente al nero. Ho già parlato con i deputati della forza politica che rappresento e con l’on.  Nicola Fratoianni, Coordinatore nazionale di Sinistra Italiana, e si son detti disponibili a sollecitare tale vicenda  che vada in questo senso, ma avrebbe più forza se fossero i parlamentari  del collegio di estrazione politica diversa a fare un gesto, coadiuvati da altri che ritengono il Sarno una priorità non solo dei comuni interessati“.