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Salerno – L’Associazione Marinai D’Italia Gruppo di Salerno, l’8 settembre ha commemorato – a 78 anni dalla tragedia – i marinai caduti nell’affondamento della corazzata Roma e, con essi, tutti i caduti in mare.

Eseguita la cerimonia dell’alzabandiera presso il Monumento ai Marinai di Piazza della Concordia, officiata una messa nella chiesa dell’Annunziata e deposta a mare una corona di alloro nelle acque antistanti il lungomare con l’ausilio di una Motovedetta della Capitaneria di Porto di Salerno, del motoveliero ‘Orca’ dell’associazione ‘Il Vecchio e il Mare’, di una unità dell’Associazione Divertivento e di altre piccole unità.

Presenti, tra l’altro, il presidente dell’ANMI Giuseppe Palatucci ed il suo vice Parisi; il coamnadnte Orca Saverio Testa.  

Corazzata Roma  (fonte Wikipedia) – Fu una nave da battaglia della Regia Marina, terza unità e ultima unità entrata in servizio della classe Littorio: rappresentò il meglio della produzione navale bellica italiana della seconda guerra mondiale. Costruita dai Cantieri Riuniti dell’Adriatico e consegnata alla Regia Marina il 14 giugno 1942, fu danneggiata da un bombardamento aereo statunitense quasi un anno dopo mentre era alla fonda a La Spezia, subendo in seguito altri danni che la costrinsero a tornare operativa solamente il 13 agosto 1943.

A seguito della resa incondizionata dell’Italia agli Alleati, al Roma fu ordinato, assieme ad altre navi militari, di raggiungere l’isola sarda della Maddalena, come concordato con gli Alleati. La squadra navale italiana, tuttavia, fu attaccata da alcuni bombardieri tedeschi che, servendosi delle bombe radioguidate plananti Ruhrstahl SD 1400, affondarono la corazzata il 9 settembre 1943.

Nei suoi quindici mesi di servizio il Roma percorse 2 492 miglia in venti uscite in mare, senza partecipare a scontri navali, consumando 3.320 t di combustibile, rimanendo fuori servizio per riparazioni per sessantatré giorni.

Il 28 giugno 2012 il relitto della corazzata è stato rinvenuto a 1 000 metri di profondità e a 16 miglia dalla costa nel golfo dell’Asinara dopo decenni di ricerche.