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Salerno – Una storia che, se confermata e sottoposta a indagine interna, avrebbe dell’assurdo. Si tratta di quanto sarebbe accaduto, il condizionale è sempre d’obbligo almeno fino a che non sarà fatta luce, presso un presidio ospedaliero in provincia di Salerno. E’ il personale interno a far pervenire la denuncia e toccherà a chi di dovere andare fino in fondo alla storia per capire se tutto è andato nel verso giusto oppure no.

La storia comincia una decina di giorni fa – confida il personale – quando si è presentato in pronto soccorso un sospetto Covid per una tac. In immagine è apparsa una polmonite bilaterale interstiziale e per questo è stato segnalato come probabile infezione. Per questo sono stati fatti due tamponi ed entrambi hanno dato esito negativo. Così è stato trasferito nel reparto di medicina, ma li abbiamo comunque avvertiti che c’erano tutti gli estremi per considerare il paziente affetto da coronavirus. Nonostante questo non è stato predisposto l’isolamento ma è finito nel reparto di medicina insieme ad altri pazienti, libero di poter girare”.

La storia va avanti con l’arrivo in Pronto soccorso del figlio del paziente precedentemente ricoverato. Anche a lui viene eseguita la tac e l’esito risulta uguale a quella del padre. Ovviamente il ragazzo viene ricoverato, con l’aggravante della positività al covid-19.

Questa situazione ci ha portato a chiedere di fare altre tamponi sul precedente paziente e al quarto è emersa la positività (ieri, ndr) e abbiamo dovuto fare grande pressione. Sono passati dieci giorni da quando è stata appurata la positività, c’è stato l’isolamento ma non è stata fatta alcuna sanificazione al reparto, nè tamponi al personale che ha avuto contatti con questo paziente. Indubbiamente la situazione è stata presa molto alla leggera”.