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Crisi di governo, possibile alleanza Pd e Movimento cinque stelle, eventualità nuovo voto: ecco cosa pensano alcuni parlamentari salernitani al lavoro in questa crisi ferragostana.

Per Edmondo Cirielli, (Fratelli d’Italia) “Le dimissioni di Conte sono innanzitutto una bella notizia per l’Italia. Una persona non eletta lontana dai problemi dei cittadini è chiaramente come si sta svelando al servizio delle consorterie dei poteri finanziari e delle lobby europee . L’Italia con lui ha perso un anno sul versante della sicurezza e della lotta all immigrazione clandestina e ha avuto gravi danni in economia con un immobilismo grave accompagnato da misure pericolose per l’economia , il reddito di cittadinanza e la fatturazione elettronica . Con un livello di tassazione insopportabile . Le sue dimissioni sono finalizzate a riavere l’incarico e formare una maggioranza ribaltonista con il Pd e Leu . Insomma lui e i 5 Stelle pur di manterrete la poltrona passano da un accordo con l’estrema destra della Lega a la sinistra del Pd ed estrema sinistra di Leu . Insomma una vergogna . Incoerenza spudorata . Il tutto contro il volere degli italiani che sono pronti a dare oltre il 50% dei voti al centrodestra e a Strangrsnde maggioranza vorrebbero io Voto. Speriamo che il Presondente della Repubblica Mattarella non consenta questo colpo di mano antidemocratico”.

Il deputato di Forza Italia, Gigi Casciello scrive: “L’intervento del presidente del Presidente Consiglio è persino in gran partecondivisibile, ma mi sono chiesto dove sia stato dal primo giugno dello scorso anno. Se la coabitazione con Salvini era talmente ingestibile avrebbe potuto dirlo e dimettersi prima invece di consegnarci un discorso da Alice nel Paese delle meraviglie. Il nuovo Governo? Sono preoccupato per l’Italia alla sola idea che ci sia un governo con veterocomunisti come i 5stelle e postcomunisti come i parlamentari del Pd. E temo soprattutto su questioni come giustizia, lavoro e imprese. Così come temo per gli italiani con una crisi al buio che rischia di causare l’aumento dell’Iva con coseguenze drammatiche sui consumi e sui beni di prima necessità. Il voto? A decidere su cosa fare sarà il Presidente Mattarella. Non dimentichiamo che la nostra è una Repubblica parlamentare e i governi nascono in Parlamento”.

Questo il commento del parlamentare Piero De Luca del Pd: “Il governo gialloverde ha fallito su tutta la linea. Abbiamo più di 150 tavoli di crisi al Mise ancora senza soluzione, compreso quelli della Whirlpool e della Jabil solo in Campania. E, ancora, abbiamo 600 cantieri bloccati e 27 grandi opere ferme al palo. Crescita e produzione industriale azzerate. Isolamento ed irrilevanza totale in Europa. Senza contare il disastro delle due misure simbolo: quota cento e reddito di cittadinanza. Il timing irresponsabile da Salvini per sfiduciare se stesso e l’intero governo Conte è però pericolosissimo. Il voto in autunno potrebbe portare il Paese ad un esercizio provvisorio e, quindi, all’aumento dell’Iva, così come potrebbe esporlo a rischi finanziari. Per questo credo sia corretto, come sta facendo il Pd dopo la prima apertura di Renzi, ragionare sulla eventuale possibilità di aprire un canale di dialogo con tutte le forze responsabili. Come ha riconosciuto lo stesso segretario Zingaretti, il voto sarebbe l’evoluzione naturale in condizioni non di emergenza economica e di crisi istituzionale come quella attuale. Nel contesto in cui hanno trascinato il Paese, siamo quindi convinti che per arginare la deriva illiberale ed antimeridionale di Salvini, serve provare a fare un tentativo serio per costruire un governo di legislatura e non di trasformismo rivolto a tutte le forze politiche responsabili, con l’idea di mettere in sicurezza economico-sociale il Paese e riportarlo ad una centralità europea ed internazionale. Ovviamente qualora non ci fossero le condizioni per un governo forte nell’interesse degli italiani, fondato anche su una discontinuità politica di forze quali il M5S, e il Presidente della Repubblica dovesse decidere per il voto, noi saremo pronti a combattere democraticamente, con convinzione ed energia, contro le destre e tutti i populisti”.

Per Federico Conte, deputato di Liberi e Uguali.: “Nel suo intervento al Senato, il Presidente del consiglio ha spinto con stile in un angolo Salvini, che ha aperto una crisi al buio – come era solito fare Bossi ma senza la sua sagacia politica – che si è trasformata per lui in un salto nel vuoto. Questo è il dato politico sul quale la sinistra deve fondare l’avvio di una nuova stagione, con un contratto sociale prima che di governo. In questa direzione sembra andare la proposta avanzata da Zingaretti per un governo forte e duraturo, in mancanza del quale restituire la parola agli elettori. Un governo di svolta e di prospettiva, fondato su un patto politico alto con il Movimento 5stelle. Per garantire la lealtà e la serietà di questo patto, il tratto politico della discontinuità, sia lo stesso Zingaretti a guidare il governo. La scelta –potrebbe avere – risvolto da non sottovalutare – una ricaduta anche sulle alleanze locali, a cominciare da quelle regionali in Toscana, Emilia Romagna, Campania, Calabria e Puglia. Una prospettiva che deve essere condivisa e sostenuta da tutta la sinistra, in particolare da LeU nelle sue diverse componenti, perché è l’occasione di costruire sul campo il rinnovamento e dare alle autonomie un senso nuovo e unitario”.