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Salerno – Spaccio di droga con il metodo mafioso. Il Tribunale del Riesame rimette in libertà Cosimo Marotta, detto ‘masone’, 43 anni, e respinge le richieste di scarcerazione per Danilo D’Alterio 40 anni, Oreste D’Alterio 20 anni, Maurizio Ciancio alis “Ciancitiello” 35 anni, Vincenzo Stabile alias “Pappone” 31 anni, Aldo Pastore 24 anni,  Felice Celso 28 anni. Il gruppo fu arrestato il 24 luglio scorso dagli uomini della Squadra Mobile di Salerno agli ordini del vice questore aggiunto Lorena Cicciotti. Per tutti l’accusa era di traffico di stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso. Il tribunale del Riesame composto da Zarone (relatrice), Romaniello (presidente) e Cantillo (a latere) dopo l’udienza di venerdì durata diverse ore ha deciso per la non scarcerazione del gruppo che operava tra Eboli e la Piana del Sele fatta eccezione per Cosimo Marotta, difeso da Pierluigi Spadafora. Il legale di Marotta nella memoria difensiva ha scardinato punto per punto tutte le accuse a carico del suo assistito. Già nella giornata dio ieri Marotta è tornato libero. Nel collegio difensivo oltre a Spadafora vi sono Costantino Cardiello, Giuseppe Russo, Naponiello e Boffa. L’indagine che ha portato all’arresto del gruppo, aveva preso il via nel dicembre 2015 all’indomani del ricovero presso l’ospedale “Santa Maria della Speranza” di Eboli di Cosimo Marotta, già noto alle forze dell’ordine. La diagnosi dei sanitari è di politrauma (ha varie fratture agli arti ed un trauma al volto). Marotta cerca di far credere al personale in servizio al pronto soccorso che quelle lesioni se le è procurate a seguito di una caduta accidentale. Gli uomini della Mobile appurano che che in realtà il politrauma era da attribuire ad una brutale aggressione.  A questo punto fu dato il via all’attività investigativa attraverso le intercettazioni dalla quale emerge che è in atto una guerra senza esclusioni di colpi tra due gruppi per il controllo totale delle piazze di spaccio nelle zone di Campagna e Eboli. E saranno poi le intercettazioni telefoniche ad avvalorare e confermare le tesi degli investigatori.