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Nocera Inferiore (Sa) – Alla fine, nella serata di sabato, il magistrato Roberto Lenza ha iscritto nel registro degli indagati i genitori della bimba di otto mesi morta la notte scorsa nell’ospedale di Nocera Inferiore. L’accusa, gravissima, è di concorso in omicidio. Atto dovuto, si apprende, in quanto l’esame esterno ha evidenziato lividi e lesioni le cui compatibilità con le cause della morte non sono al momento escludibili. I dubbi saranno sciolti definitivamente lunedì pomeriggio allorquando sarà effettuato l’esame autoptico. Intanto si apprende che il padre è persona già note alle Forze dell’Ordine in quanto in passato ha avuto problemi di droga – tanto che sarebbe anche scappato da una comunità di recupero – e che le violenze domestiche – seppure mai seguite da denunce – fossero note nel circondario. Da decidere, ora, il destino anche dell’altro figlio della coppia, dell’età di cinque anni.

A chiarire le condizioni sociali della famiglia è Nunzio Carpentieri, il sindaco del Comune di Sant’Egidio del Monte Albino improvvisamente balzato alla ribalta della cronaca nera nazionale:

Nunzio Carpentieri

“Questo è un momento davvero triste per la nostra comunità. Dunque lasciatemi anzitutto e doverosamente esprimere il mio profondo cordoglio per la morte di questa povera bambina. È il cordoglio dell’intera città di Sant’Egidio, profondamente scossa e addolorata da questa drammatica notizia. 
La famiglia protagonista di questa triste vicenda non è originaria di Sant’Egidio ma vive nella mia città da circa un anno e mezzo. Io stesso ho unito in matrimonio civile questa giovane coppia. Si tratta di una famiglia in oggettive condizioni di fragilità. Una situazione della quale immediatamente i nostri servizi sociali si erano fatti carico, attivando da un lato le procedure per consentire l’accesso a dei piccoli contributi per sostenere economicamente il nucleo familiare, dall’altro segnalando all’autorità competente questa particolare situazione. Mai però, né al Comune né ai Carabinieri, che pure li hanno sentiti, la mamma della bimba o i suoi familiari avevano denunciato o confermato episodi di violenza che avrebbero potuto lasciar presagire qualcosa di così drammatico. In ogni caso, i servizi sociali stavano continuando a monitorare la situazione. Le segnalazioni messe nero su bianco dal nostro ufficio avevano riguardato anche l’allontanamento del padre della bimba da una comunità di recupero che stava frequentando, a seguito della quale si stavano valutando anche altre soluzioni di carattere più definitivo da adottare per salvaguardare il benessere dei bambini. Purtroppo la situazione è improvvisamente precipitata. Nelle prossime ore, parallelamente all’autorità giudiziaria, faremo tutto quanto in nostro potere per ricostruire l’accaduto”.