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Salerno – Nascondeva un mini cellulare nella suola di una scarpa da ginnastica. Un escamotage che non è servito ad evitare che l’apparecchio venisse rinvenuto dagli uomini della Polizia penitenziaria, sempre molto attenti nonostante l’esiguità del personale.  Il cellulare è stato rinvenuto ieri, a seguito di una mirata perquisizione nel reparto che ospita i detenuti lavoranti, ovvero coloro che svolgono un lavoro all’interno della casa circondariale di Salerno. Era da qualche giorno che gli agenti avevano notato qualcosa di strano e per questo avevano innalzato il livello di attenzione. Avevano il sospetto che qualcuno dei detenuti era in possesso di un cellulare ma non sapevano chi.
Poi, ieri mattina scattata la perquisizione il mini cellulare con annessa scheda sim è stata rinvenuto occultato nella suola di una scarpa di ginnastica appartenente ad un detenuto di Napoli. L’uomo è recluso per un cumulo pena.  A diffondere la notizia del rinvenimento del telefono mobile è stato  Daniele Giacomaniello, Segretario  Provinciale della Uil PA Polizia Penitenziaria: «Questi uomini, – afferma – sono degli eroi perché le carceri Italiane vivono una situazione lavorativa del tutto paradossale, perché le statistiche ci dicono che abbiamo raggiunto ancora una volta, quasi i livelli massimi di capienza  mentre la pianta organica nazionale del personale di Polizia penitenziaria si è ridotta in modo drastico, soprattutto perché non è stato effettuato nel tempo un adeguato turn over degli appartenenti al corpo. Tutto questo ovviamente incide sui carichi di lavoro del personale di Polizia all’interno degli istituti, mettendo seriamente a rischio anche la stessa sicurezza interna. Nel caso specifico della circondariale di Salerno, potremmo definirlo un esempio classico che evidentemente, e senza voler entrare nel merito, emerge da una oggettiva carenza di operatori della sicurezza, che non riuscendo ad operare secondo norma per mancanza di strumenti adeguati e risorse umane sufficienti non è neanche in grado di garantire un’adeguata sicurezza interna all’istituto. Naturalmente, tutto questo accade, mentre il Ministero della Giustizia e il Provveditorato della Campania, continuano ad avere una visione diversa dalla nostra, sostenendo che gli Agenti  in forza all’istituto salernitano sono sufficienti».