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Agropoli (Sa) – Debiti da record per le casse del comune di Agropoli. A lanciare l’allarme, il consigliere pentastellato di minoranza, Consolato Caccamo. Il 2019, infatti, è iniziato con un ammanco di quasi 8 milioni di euro. Una situazione seriamente preoccupante, che lo stesso consigliere ha giudicato un irreversibile “capolinea”, per un paese che vuole crescere e diventare punto di riferimento di tutto il territorio cilentano. Puntuale la replica del primo cittadino, Adamo Coppola: “Ancora una volta, nel parlare di numeri e di bilancio, il consigliere Caccamo si è espresso in maniera inesatta, inoltre, gli argomenti portati sul tavolo delle accuse per gettare fango su questa amministrazione sono arcinoti e da tempo discussi in sede di consiglio comunale e di question time”. La situazione è sotto controllo, rassicura il sindaco, i nostri cittadini avranno il tempo di pagare quanto dovuto e i numeri che interessano le finanze dell’ente rientrano nei parametri della normalità, così come le spese per il personale dipendente, quelle legali e telefoniche. “Era mio dovere fare delle precisazioni ai miei cittadini – ha concluso Adamo Coppola– e di ricordare che per fare politica occorre mantenere l’onestà intellettuale e accantonare la disinformazione”. Di seguito la replica ufficiale:

“Come precisato più volte anche in occasione di Consigli comunali, dal 2016 per poter far fronte ai pagamenti si è dovuto ricorrere all’anticipazione di Tesoreria, così come previsto ai sensi degli art. 222 e 195, comma 1, del d.lgs. 18 agosto 2000. La difficoltà di riscossione dei tributi, come quella di cassa, è comune a molti Enti ed in alcuni casi, come a Roma, è peggiore di altri. Per quanto riguarda il nostro Comune è una situazione arcinota e in parte voluta: la crisi ha portato numerosi cittadini a non poter pagare e l’Ente ha dato loro la possibilità di poter far fede agli impegni dandogli tempo. Nel contempo però i pagamenti ai fornitori li abbiamo fatti entro 60-90 giorni, come previsto dalla legge. E quindi è normale che si sia creata una discrepanza. L’ingresso di una società di riscossione è funzionale, ora, ad un recupero più veloce, per non rischiare che molti dei provvedimenti vadano in prescrizione, ma sempre dando ai cittadini modo di poter pagare, usufruendo dei diversi provvedimenti agevolativi approvati.

Per quanto riguarda la relazione dei revisori conti 2016 -2018, dal 2016 eravamo in anticipazione ma non corrisponde al vero che dal 2017 al 2018 c’è stato un meno 8 milioni di euro. Nel 2016 eravamo a 4.913.000 euro; nel 2017 a 7.053.000 euro; nel 2018 a 7.332.000 euro. Il dato del 2017 e del 2018 dimostra un rallentamento, la situazione si è assestata, con il manifestarsi delle entrate. Contestualmente, sono diminuiti i debiti commerciali (residui passivi, ovvero l’Ente ha provveduto al pagamento ai fornitori)”.