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A seguito delle recenti notizie relative alla proposta avanzata dal Gruppo Territoriale del Movimento 5 Stelle di Vallo della Lucania per l’istituzione di una seconda Asl in provincia di Salerno, il Nursind Salerno ha espresso apprezzamento e sostegno all’iniziativa, ritenendola un passo necessario per restituire efficienza e dignità al sistema sanitario locale. «La provincia di Salerno – sottolinea il segretario generale del Nursind Salerno, Biagio Tomasco – presenta peculiarità territoriali, demografiche e logistiche tali da rendere urgente una revisione del modello attuale, che si fonda sull’unicità dell’Asl provinciale. Le distanze, la difficoltà nei collegamenti, la distribuzione della popolazione tra aree costiere e interne montane, rappresentano criticità ormai non più sostenibili».

Secondo Tomasco, la modifica dell’articolo 2 della legge regionale 16/2008, che attualmente prevede un’unica azienda sanitaria per provincia, costituirebbe lo strumento legislativo più idoneo per introdurre un’eccezione specifica per Salerno. La proposta di suddivisione, avanzata dagli stessi promotori, potrebbe basarsi su criteri geo-morfologici e di bacino di utenza: un’Asl Salerno Nord (area urbana e periurbana di Salerno, Agro Nocerino-Sarnese, Piana del Sele) e un’Asl Salerno Sud (Cilento, Vallo di Diano, Alburni, Golfo di Policastro, Eboli). «Il nostro territorio – evidenzia Tomasco – non può continuare a pagare il prezzo di scelte centralistiche che hanno mortificato il Sud della provincia, privandolo di quei presidi di eccellenza che un tempo lo caratterizzavano. Le condizioni orografiche e viarie incidono pesantemente sull’efficacia delle reti tempo-dipendenti, compromettendo la tempestività degli interventi sanitari. Inoltre, lo spopolamento, il calo della natalità e l’aumento della mortalità, soprattutto per patologie oncologiche, aggravano ulteriormente il quadro».

Un altro elemento cruciale è rappresentato dall’impatto turistico stagionale: «Durante i mesi estivi – prosegue Tomasco – la popolazione residente può arrivare a 1,5 milioni di persone, con un terzo di presenze straniere. Questo incremento esponenziale mette sotto forte pressione un sistema sanitario che, già di per sé, fatica a rispondere ai bisogni ordinari». Per il Nursind, il progetto non potrà concretizzarsi senza una convergenza trasversale di tutte le forze politiche, sociali e associative. «Accogliamo con favore la proposta del Movimento 5 Stelle di Vallo della Lucania – dichiara Tomasco – ma riteniamo altrettanto indispensabile che vi sia una condivisione ampia, che superi i confini partitici e dia finalmente risposte concrete a un territorio storicamente penalizzato».

Il sindacato si candida a svolgere un ruolo da protagonista nel percorso di confronto: «Il Nursind – conclude Tomasco – è pronto a sedersi a un tavolo di conferenza dei servizi per contribuire alla stesura di un documento unitario che raccolga le istanze dei cittadini e delle comunità locali. Solo così potremo ridare dignità e prospettiva alla sanità salernitana».