La Fials Salerno, guidata dal segretario generale Carlo Lopopolo, ha ribadito con forza la necessità di un cambio di passo nelle politiche gestionali e organizzative dell’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”. Al centro della riflessione, non un semplice confronto formale, ma l’avvio di una fase nuova, fondata sul dialogo leale e costruttivo e sulla dignità dei lavoratori.
“Il Ruggi non è soltanto un presidio sanitario – ha dichiarato Lopopolo – ma il cuore pulsante della sanità salernitana, un punto di riferimento regionale, un luogo di formazione e ricerca, e soprattutto una comunità viva fatta di migliaia di professionisti che ogni giorno, con sacrificio, garantiscono cure ai cittadini. È un’eccellenza, ma al tempo stesso vive criticità organizzative non più sostenibili”. Tra le priorità individuate dal sindacato emergono la carenza di personale, la turnistica irregolare, la sicurezza sui luoghi di lavoro, la formazione e le prospettive di carriera, nonché la gestione della mobilità interna. “Non si può costruire l’eccellenza sanitaria sulle spalle di chi è costretto a turni massacranti – ha sottolineato il segretario generale -. Serve un piano concreto di assunzioni, stabilizzazioni chiare e criteri oggettivi, perché la stabilità non è un privilegio ma una condizione minima di giustizia ed efficienza”.
Sul tema dei turni e della conciliazione vita-lavoro, Lopopolo ha evidenziato: “Non è tollerabile che i lavoratori siano sottoposti a doppi turni notturni o a violazioni dei riposi minimi. È indispensabile restituire certezze con una turnistica equa che rispetti i diritti contrattuali e la salute psicofisica dei dipendenti”.
Non meno urgente il capitolo sicurezza: “In troppi reparti – ha aggiunto – si lavora in condizioni strutturali non adeguate. La sicurezza sul lavoro non può essere un optional: chi cura non deve mettere a rischio la propria incolumità”.
La Fials provinciale chiede inoltre percorsi formativi strutturati e trasparenti, valorizzazione delle competenze specialistiche, criteri chiari per le progressioni economiche e regole certe per la mobilità interna.
Infine, il richiamo al rispetto delle relazioni sindacali: “Non possiamo più accettare decisioni prese senza confronto – ha ribadito Lopopolo -. Il contratto nazionale di lavoro è chiaro: il dialogo con le organizzazioni sindacali è un diritto dei lavoratori e un dovere per l’azienda. Senza questo rispetto, non c’è futuro per una sanità pubblica solida e di qualità”. La chiusura è una dichiarazione netta: “La Fials Salerno non vuole limitarsi a denunciare. Vogliamo essere parte attiva nella costruzione di soluzioni. Siamo convinti di una cosa: senza dignità del lavoro non può esserci qualità dell’assistenza. Restituire dignità ai lavoratori significa garantire futuro alla sanità pubblica”.