Tempo di lettura: 3 minuti

Per quattro giorni, dal 1 al 4 maggio, i partecipanti alla XXXIII Fiera del Crocifisso Ritrovato, nel centro storico di Salerno, hanno potuto provare un vero e proprio tuffo nel Medioevo. Si stima, considerando i picchi del 1 maggio e del fine settimana, un numero di almeno quarantamila visitatori, con il coinvolgimento di 50 artisti e altrettanti standisti. “Ha funzionato la rete – spiega Chiara Natella, responsabile della Bottega San Lazzaro, cui si deve l’organizzazione dell’evento – unitamente al programma della manifestazione, siamo riusciti ad avere musei aperti, negozi aperti e botteghe aperte. In particolare queste ultime, valorizzando l’artigianato con l’hand made, sembravano quanto mai coerenti con la Fiera, estendendo idealmente quanto realizzato dalla Cna in piazza Sant’Agostino”.

Dello stesso avviso il Direttore Creativo della Fiera del Crocifisso, Gianluca Foresi, che mette in evidenza il successo della formula degli approfondimenti culturali: “Negli spazi dell’Arco Catalano, le immagini di ogni appuntamento sono eloquenti, abbiamo avuto sempre il pienone. Desideriamo far crescere sempre più gli spazi di approfondimento storico e culturale sul periodo aureo del Mezzogiorno d’Italia”. Foresi, che ha un’esperienza nel settore mette in evidenza le peculiarità della Fiera salernitana rispetto ad altre realtà: “Altrove è più semplice costruire eventi in piccoli borghi medievali. Salerno ha un grande centro storico e si è riusciti a raccoglierlo dentro gli eventi della Fiera, offrendo un itinerario lungo e variegato”. Non a caso, la manifestazione, organizzata dalla Bottega San Lazzaro, è stata riconosciuta dal Ministero della Cultura tra le rievocazioni storiche di interesse nazionale. A sostenerla: Comune di Salerno, Camera di Commercio di Salerno, CNA, Regione Campania, Provincia di Salerno, Ministero della Cultura, Coldiretti, Fondazione della Comunità Salernitana, Fondazione Carisal e Fondazione Scuola Medica Salernitana.

La Fiera del Crocifisso Ritrovato ringrazia quindi il numeroso pubblico. Un plauso particolare va agli artisti e ai gruppi d’arte medievale che hanno contribuito a impreziosire un edizione da record: dal giovane salernitano Alberto Capobianco al Gruppo sbandieratori Città de la Cava “Li Quattro Distretti – Luca Barba” 1969; dai Falconieri dell’Irno alla Compagnia Magma Musica e Giullaria”, da Gli Araldi Erranti” alla “La compagnia del Cervo Bianco”, dai fuochi fatui di Pyroetnico al Museo Virtuale della Scuola Medica Salernitana, dalle visita guidate con l’associazione Erchemperto agli appuntamenti teatrali che hanno avuto sempre il pienono, fino alle singole attrazioni e agli standisti che con impegno hanno mostrato al numeroso pubblico come si svolgeva la vita quotidiana nel Medioevo. Straordinario il successo della novità di quest’anno, la compagnia Pupi Italici che ha fatto conoscere ad adulti e bambini la tradizione d’arte antica dei pupi siciliani, con copioni di qualità come il “Gran duello tra Orlando e Rinaldo”, un vero e proprio viaggio nella storia tra i paladini di Carlo Magno e i saraceni. Grande spazio, infine, hanno avuto quest’anno anche le associazioni del Terzo Settore, con un riconoscimento a quanti si impegnano nel sociale ogni giorno.