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Anche se ha segnato una svolta epocale nella battaglia contro l’inquinamento ambientale causato dallo stabilimento Fonderie Pisano nel comune di Salerno, la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo può fare di più. È sulla base di questo presupposto che lo studio Saccucci ha presentato una richiesta di rinvio alla Grande Camera in relazione proprio alla sentenza dello scorso 6 maggio 2025 con la quale ha riconosciuto la violazione del diritto rispetto della vita privata per via dell’inquinamento cui sono stati esposti negli anni i cittadini che risiedono nell’area delle fonderie Pisano. In quella stessa sentenza, però non è stato riconosciuto un indirizzo in favore delle vittime.

L’avvocato Professore Andrea Saccucci è convinto che si può rafforzare la portata di una sentenza già importante si punta in modo particolare a far includere il diritto alla vita tra quelli violati dallo stabilimento e il riconoscimento di un risarcimento economico per le vittime alla luce del fatto che la Corte ha già riconosciuto che l’esposizione prolungata agli agenti nocivi prodotti dallo stabilimento ha causato una menomazione nei cittadini, rendendoli più vulnerabili a numerose malattie. In pratica i cittadini che hanno presentato la denuncia sull’inquinamento in merito alle Fonderie Pisano mirano ad ottenere lo stesso trattamento di quanto è stato riconosciuto ai ricorrenti del caso Terra dei Fuochi, ovvero l’esistenza di un rischio serio e imminente per la vita delle persone esposte a forme di inquinamento ambientale ritenuti gravi. I ricorrenti chiedono alla grande Camera di chiarire i criteri in virtù dei quali la Corte concede indennizzo in favore delle vittime di danni causati dagli effetti nocivi dell’inquinamento.
Intanto dopo un primo sì alla proposta del Comune di Salerno per presentare un progetto di variante urbanistica per realizzare case al posto dello stabilimento produttivo, si attende ancora che l’attuale proprietà dello stabilimento di FRATTE presenti al Comune di Salerno il progetto, i Pisano hanno 60 giorni di tempo e la disponibilità del Comune di Salerno a fare in modo che ci siano tempi rapidi per l’eventuale conferenza dei servizi. è l’ultima chances. Dopodiché lo stabilimento dovrà essere sottoposto al rilascio dell’Aia da parte della regione e senza novità importanti a partire dall’alimentazione meno inquinante dei forni attualmente a carbone, non ci sono molte speranze che l’attività produttiva possa continuare via degli Etruschi.