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Nocera Inferiore (Sa) – Adesso, ovunque io vada, ovunque io sia, ovunque mi trovi sento sulle mie spalle, come un macigno, il peso degli sguardi scettici, prevenuti, schifati e impauriti delle persone“. L’atto d’accusa contro il razzismo scritto due anni fa da Seid Visin, il 20enne di origine etiope che si è tolto la vita giovedì a Nocera Inferiore, è stato letto integralmente stamane nella chiesa di San Giovanni Battista, accolto da un lungo applauso, nel corso dei funerali. “Buon viaggio campione“, uno dei messaggi affissi all’esterno della chiesa dagli amici che hanno indossato anche magliette con la scritta “Arrivederci fratello. Ciao talento“.

E tanti sono stati i messaggi per questa immensa tragedia.

Piango la scomparsa di Seid, per la sua giovanissima età, per il modo in cui se ne è andato, per la sua storia, per suo padre Walter e sua madre. Per i suoi amici, i ragazzi della sua età che lo hanno amato e ammirato per il suo talento, la sua eleganza“. Così il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, oggi in chiesa per i funerali del 20enne di origine etiope che si è tolto la vita giovedì. “C’è forse qualcosa di profondo e di non solo personale in questa tragedia. Cui non basta più rispondere con una riflessione sociologica, ma pensando al senso della nostra esistenza umana. Ora però – ha concluso il primo cittadino – è il momento del silenzioso rispetto da parte di tutti“.

Il suicidio di Seid è una tragedia che lascia senza fiato e di fronte alla quale ogni parola è superflua. Oggi è il giorno del silenzio, del dolore e del cordoglio. Il mio abbraccio va ai suoi genitori, ai suoi amici, alla comunità di Nocera Inferiore nella quale era cresciuto e a tutti coloro che hanno avuto il dono di conoscere e apprezzare un ragazzo meraviglioso come lui. Sarebbe ancora più terribile se la sua tragica scelta fosse stata mossa da schifosi episodi di razzismo nei suoi confronti. Anche se i suoi genitori lo escludono, è giusto tenere alta l’attenzione su ogni inaccettabile razzismo, ma anche non tollerare vergognose e interessate forme di sciacallaggio fatte sulla morte di un giovane ragazzo. Ciao Seid“. Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.


Si è tolto la vita. A vent’anni. Sentiva il peso infame dello sguardo del razzismo. La lettera di addio di Seid Visin è un pugno allo stomaco. Ma che società vogliamo essere? Mi auguro che anche una “certa” politica rifletta sulle conseguenze delle sue sprezzanti parole”. Così su Twitter Laura Boldrini, deputata del PD.
Le parole d’addio di Seid Visin, morto suicida a vent’anni perché non riusciva a sopportare il peso di quegli sguardi, sono un atto di accusa. A una società che non lo ha accettato e a tutti noi che, qualsiasi cosa abbiamo fatto, qualsiasi lotta abbiamo condotto, non siamo riusciti a estirpare quel male che erode il nostro vivere comune: il razzismo. Chi sostiene che in Italia non ci sia un problema di odio razziale si rilegga quella lettera d’addio.
Alle persone che volevano bene a Said un abbraccio commosso“. Lo scrive in una nota il deputato di LeU Erasmo Palazzotto.

La tragedia del suicidio di Seid Visin sta scuotendo il Paese intero. Ora non ci sono più alibi e giustificazioni per voltarsi dall’altra parte“. Lo ha scritto Dario Nardella, sindaco di Firenze, sulla sua pagina Facebook.
Il razzismo – ha sottolineato – prospera nella nostra società, come un cancro, si manifesta nelle scuole e sui campi da calcio, in tv e nelle strade, come nella politica“.
Secondo Nardella “ora comincerà il tamtam di battute assolutorie, giustificazioni. Qualcuno proverà anche a mettere in discussione la veridicità di quella lettera. Ma un grande paese come il nostro non può non avere una coscienza. E sta a ciascuno di noi farla vincere. Basta ipocrisie, basta voltarsi dall’altra parte”.

Aveva un grande sogno, diventare un calciatore affermato per tornare nella sua terra di nascita, l’Etiopia, ed aiutare tanti bambini meno fortunati di lui. A ricordare le aspettative di Seid Visin, l’ex calciatore suicidatosi a 20 anni, è Nello Gaito, presidente dell’Atletico Vitalica, la squadra di calcio a cinque dell’Agro Nocerino Sarnese con la quale il giovane era tornato a giocare negli ultimi anni dopo aver abbandonato le giovanili del Milan e del Benevento, rientrando a Nocera Inferiore.
Aveva sempre una parola di conforto per gli amici e, in particolare, per quelli che restavano in panchina. Quando scendeva in campo era sempre pronto a passare la palla e ad accompagnare i compagni fino al gol“, dice Gaito all’ANSA. Ma il suo talento aveva lasciato il segno soprattutto fuori dal campo.
Adesso inizia il mio sogno, quel sogno di diventare calciatore per tornare in Etiopia, per aiutare quei bambini che vivono nelle condizioni in cui vivevo anche io prima di venire in Italia“, scriveva Seid nel luglio 2014, pochi giorni dopo la firma con il Milan, un evento festeggiato con i familiari davanti a una torta con i colori rossoneri. “Aveva aderito e voleva aderire – ricorda ancora Gaito – a tutti quei progetti che portavano il cittadino al centro della vita sociale. Era un ragazzo solare, sempre sorridente. Siamo rimasti tutti senza parole”.
Seid aveva talento, e ad accorgersene, nel 2014, fu il Milan che lo scovò nella scuola calcio Azzurri di Torre Annunziata (Napoli) e decise di portarlo a Milanello, bruciando la concorrenza di altri club. Etiope di nascita ma nocerino di adozione da quando aveva 7 anni, Visin – che in ritiro condivideva la stanza con Gianluigi Donnarumma – si mise subito in evidenza. Durante un test atletico fece registrare un tempo eccezionale, tra i migliori della storia del club rossonero. La malinconia, però, poco dopo prese il sopravvento e a 15 anni il giovane provò ad avvicinarsi a casa, passando al Benevento nella stagione 2016/2017. Dopo sei mesi trascorsi nel settore giovanile sannita tuttavia scelse di tornare a Nocera Inferiore per dedicarsi esclusivamente allo studio. “Lui rifiutava che lo sport potesse essere un fatto prevalentemente economico. Aveva rinunciato ad una carriera di livello nazionale proprio perché non amava il compenso e voleva che lo sport fosse qualcosa di sano, un modo per stare insieme e divertirsi“, conclude Gaito.

Quella di Seid Visin è una vicenda sconvolgente. Anche chi non si schiera contro odio e razzismo con parole e fatti è complice. Non è ammesso girarsi dall’altra parte“. Lo scrive su Twitter la vicepresidente del Senato e responsabile giustizia e diritti del PD, Anna Rossomando.

Seid Visin, giovane italiano di origine etiope, adottato ancora bambino da una coppia di genitori di Nocera Inferiore, si è tolto la vita perché non reggeva più gli sguardi schifati o di denigrazione dei suoi connazionali. Diciamolo: non tutti abbiamo oggi il diritto di piangerlo. Molti di noi politici hanno invece il dovere di interrogarsi sulla deriva di inciviltà e di cialtroneria che ha colpito un popolo un tempo conosciuto come “brava gente”. La politica porta responsabilità enormi per la morte di Seid. Trovo qualche silenzio più apprezzabile di ipocrite condoglianze“. Lo dichiara Osvaldo Napoli, deputato di Coraggio Italia.

Sono vicina alla famiglia e agli amici di Seid Visin, colpiti da una vicenda che strazia il cuore e dimostra il tragico portato del razzismo. La disperazione che emerge dalla lettera di questo ragazzo giovanissimo, nel fiore degli anni e delle energie, è una macchia che deve riempire di vergogna chiunque coltivi il disprezzo verso l’altro“. Lo dichiara Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale.

In tanti credo dovranno riflettere sul peso delle parole. Le parole a volte uccidono“. Così in un tweet la deputata M5s ed ex ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

La morte di Seid è una sconfitta atroce per tutta la nostra società. La sua lettera è uno schiaffo in faccia a chi alimenta stereotipi e pregiudizi da cui poi originano discriminazioni e istigazioni all’odio che minano le nostre società. Le parole contenute nella lettera di Sied andrebbero lette ovunque, in ogni scuola, perchè sono un monito gigantesco contro ogni discriminazione e far conoscere le sue parole é il modo per non rendere vana la sua morte terribile“. Lo afferma Francesco Verducci (Pd).

Chiediamo perdono“. E’ il commento su Twitter di Enrico Letta, segretario del Pd per la morte di Seid Visin, di cui posta la fotografia mentre indossa la maglia rossonera delle giovanili del Milan, durante un’azione di gioco.

Il suicidio di Seid Visin e i motivi che hanno portato il giovane calciatore a questo gesto disperato lasciano senza parole. Perché è evidente che il clima di razzismo che si respira in Italia sta diventando asfissiante.
Ecco perché un messaggio importante sarebbe approvare lo ius culturae per gli italiani di seconda generazione. Il razzismo si combatte con la cultura e con le leggi. Solo così, con norme di tolleranza e di pura civiltà, possiamo sconfiggere xenofobia e odio. Lo dobbiamo ai tanti ragazzi nati da genitori stranieri e che si sentono italiani in tutto e per tutto e lo dobbiamo a Seid“. Lo afferma Simona Viola, presidente di +Europa.

La storia di Seid è la storia di tante persone a cui viene negata la dignità di cittadini e che vengono tenute ai margini della società, quotidianamente vittime di discriminazione e di violenza. La sofferenza di questa condizione deve interrogare profondamente la politica, da chi ha soffiato per anni sul razzismo strisciante nel Paese a chi non è riuscito a spezzare quella narrazione xenofoba e discriminatoria. È questo il Paese che vogliamo?“. Lo scrive su Facebook il Senatore di LeU Francesco Laforgia.

Seid Visin era “un talento enorme dal cuore fragile, che rifiutava la logica del calcio-business e considerava l’agonismo alla De Coubertin, come fonte di passione e di amicizia“. Antonio Francese è l’allenatore dell’Atletico Vitalica, la squadra di calcio a cinque dell’Agro Nocerino Sarnese in cui, prima dello stop causato dal Covid, il giovane coltivava la passione sportiva a livello amatoriale, dopo la parentesi vissuta nelle giovanili del Milan e del Benevento.
Non rimpiangeva quel mondo – dice Francese – perché aveva capito di essere refrattario alla logica del calcio miliardario. Coltivava le sue passioni con felicità: il calcio a cinque, il teatro e il ballo, oltre ovviamente allo studio”.
Francese, che è anche uno psicologo, non vedeva Seid da un anno e mezzo causa Covid, ma esclude che in passato fosse stato vittima di episodi di razzismo a Nocera Inferiore. “Era perfettamente integrato, ho parlato stamattina con i familiari che giustamente hanno escluso il razzismo come causa scatenante del suicidio. Lo ricordo, almeno fino a prima della pandemia, come un giovane sorridente e solidale, molto impegnato nel sociale”.

Le parole sono pietre e nessuno non può non sentirle su di sé, sulla propria indifferenza, sull’incapacità di andare oltre le semplificazioni, i tanti passi avanti che bisogna ancora fare per superare i pregiudizi, l’imbarazzo di riconoscere che il “razzismo” non è lontano da noi. Ecco perché la morte di Seid riguarda tutti e ciascuno“. Lo ha detto attraverso i social il deputato di Forza Italia, Gigi Casciello in merito alla vicenda di Seid Visin, ex calciatore 20enne trovato senza vita nella sua abitazione di Nocera Inferiore.