- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Salerno – Occulta un involucro di hashish nell’ano mentre è a colloquio con la figlia ma gli agenti di polizia penitenziaria se ne accorgono.
E’ accaduto oggi nella casa circondariale di Fuorni durante l’ora dedicata ai colloqui tra familiari e detenuti. Due le persone deferite all’autorità giudiziaria: il detenuto Gaetano Luongo e sua figlia. Cinqunata i grammi di hashish recuperati dagli agenti. L’episodio è accaduto mentre era in corso un’ ispezione alla struttura da parte del segretario generale della Uilpa penitenziaria.
Gaetano Luongo, napoletano, detenuto per estorsione e rapina ed a termine-pena, stamattina, dopo essere stato a colloquio con la figlia si apprestava a rientrare nella cella di detenzione. Il cane delle unità cinofili ha però cominciato a girargli intorno segnalando chiaramente che qualcosa non andava.
Luongo è stato immediatamente sottoposto a perquisizione da parte del personale della polizia penitenziaria che in precedenza si era già insospettito per un o strano movimento effettuato dal detenuto durante il colloquio.  E’ stato fatto spogliare ed occultato nell’ano è stato rinvenuto un’involucro con circa cinquanta grammi di hashhish. Scoperto Luongo non ha dato alcuna spiegazione circa il possesso di stupefacente anche al fine, probabilmete di proteggere in qualche modo la figlia.
A seguito dell’espletamento delle formalità di rito sia lui che la figlia sono stati deferiti all’autorità giudiziaria. Intanto, sono state avviate delle indagini interne al fine di appurare se lo stupeacente fosse destinato all’uso personale oppure ad altri detenuti. Sicuramente Luongo nelle prossime ore sarà ascoltato dal magistrato informato dell’accaduto.  Non è la prima volta che nel carcere di Fuorni viene sventato un tentativo di introdurre sostanze stupefacenti.
Gli uomini della polizia penitenziaria sono molto attenti e ligi nel dovere nonostante lavorino in condizioni non certo agevoli. Sono mesi, infatti, che continuano a porre l’accento sull’esiguità di agenti rispetto al gran numero di detenuti.  Un numero ridotto che crea stress psico fisico ai poliziotti che nonostante tutto riescono ad assicurare un servizio attento e scrupoloso.