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Salerno – La Salernitana cade anche all’Arechi. I granata, dopo la sconfitta di Perugia, perdono in casa contro il Crotone, puniti dalla doppietta di Simy. Sogni play off ormai sfumati per la formazione di Angelo Gregucci. Proprio il tecnico ha parlato in conferenza stampa al termine della sfida con i pitagorici. Questi i temi affrontati dall’allenatore della Salernitana.

PrestazioneSiamo una squadra che metabolizza male le situazione della gara, le legge male. Non siamo solidi, nonostante un buon approccio alla gara. Usciamo dalle partite, a volte per isterismo, e soprattutto regaliamo le gare. Si può anche perdere ma non si possono fare regali, tutte le occasioni del Crotone sono nostri regali. Bisogna essere oggettivi, bisogna cambiare registro e bisogna cercare di essere più solidi nelle difficoltà. Non siamo lucidi sulla gara, possiamo correre e lottare ma se non cambiamo registro è giusto prendersi dei fischi. Eravamo più pericolosi noi all’inizio, purtroppo c’è dello scoramento anche quando subiamo gol e non capisco quale tipo di depressione assalga i ragazzi.

RimediFaccio tutto quello che è nelle mie possibilità e molto di più. Quando dico che raschierò il barile, state tranquilli che lo farò. Questa squadra ha dimostrato di poter fare certi tipi di partita. Li riconosciamo una volta però, poi li dimentichiamo. Il primo aspetto è psicologico. Si possono mettere i giocatori nelle migliori condizioni, poi però per fare gol serve erigere un castello mentre gli altri con una scaletta arrivano subito in cima. Se la squadra non ha responsabilità, allora gliele darò io. 

ResponsabilitàIo sono il responsabile numero uno, non mi tiro certo indietro. Se ci sta da andare in ritiro domani mattina, io vado in ritiro. Non sono venuto qua a pettinare le bambole e se c’è la raschiare il barile lo faccio. Questa squadra deve necessariamente cambiare registro e guardare oggettivamente la realtà. Sono attrezzato per il possibile, non sono apprezzato per l’impossibile.

ClassificaPer me la prossima partita è la finale di Champions League, se non sono contagioso devo guardare a me stesso.