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Salerno – La domanda giunge al termine della conferenza stampa sulle misure della Regione per i servizi sociali anche se, in particolare, è riferita al figlio del Procuratore Lembo la cui eventuale elezione a sindaco di Campagna indurrebbe verosimilmente il CSM a trasferire il padre, Corrado. Ma lui, Vincenzo De Luca, non risponde: “Pensate alle nuove generazioni, agli asili nido e non a queste effervescenze”. Un’ora più tardi, nella registrazione della consueta tribuna di LiraTv, decide di approfondire facendo un parallelo tra la vicenda che sta travolgendo il secondogenito Roberto a quella tirata fuori pochi giorni prima delle elezioni regionali che videro lui, l’attuale Governatore, trionfare: “Allora fui inserito tra i maggiori impresentabili: dopo le elezioni quella lista, in termini concreti, che effetti ha prodotto? Consiglierei allora di misurare le parole”. A difesa di Roberto entra il sindaco Napoli: “La magistratura deve fare piena luce ma io conosco Roberto: sulla sua onestà sono pronto a mettere entrambe le mani sul fuoco”.     
Legambiente –  “Grazie all’inchiesta dei giornalisti di Fanpage, si delinea un quadro complesso e per larghi tratti inquietante, confermando l’esistenza di modalità e meccanismi illeciti-criminali in vigore in Campania da anni. Confidiamo nell’operato della magistratura: ora si faccia fino in fondo chiarezza”. Legambiente commenta inchiesta del quotidiano online Fanpage sullo smaltimento illegale dei rifiuti in Campania.
Secondo ultimo rapporto Ecomafia di Legambiente sono in aumento i reati contestati nella gestione dei rifiuti, dove la Campania si conferma maglia nera a livello nazionale, con sono 936 le infrazioni accertate 1.151 le persone tra denunciate e arrestate e con 463 sequestri. La classifica regionale vede la provincia di Napoli maglia nera, prima a livello nazionale, con 388 infrazioni, 559 persone tra denunciate e arrestate e 303 sequestri.
“La criminalità ambientale– conclude Legambiente- lo abbiamo sempre scritto sin dal primo rapporto Ecomafia, non è comunque unica attrice protagonista dell’aggressione all’ambiente. Il palcoscenico è sempre stato affollato da una vera e propria imprenditoria ecocriminale che si avvale di professionisti e funzionari pubblici corrotti, colletti bianchi, uomini politici e delle istituzioni. La corruzione facilita ed esaspera il malaffare in campo ambientale in maniera formidabile, aprendo varchi nella pubblica amministrazione e tra gli enti di controllo, trasformando gli interessi collettivi in miserabili interessi privati, dando così la stura al sistematico saccheggio dei beni comuni.