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Sarno (Sa) – L’avv. Giuseppe Sorrentino, nei gradi di presidente del comitato scientifico di Adusbef (associazione dei consumatori iscritta nell’elenco di cui all’art 137 Codice del Consumo e componente presso il MISE del Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti), denuncia con determinazione il lassismo istituzionale che ha reso agonizzante il fiume Sarno, nonostante la destinazione-negli anni- di ingenti risorse pubbliche per la realizzazione di opere infrastrutturali e di manutenzione idrogeologica.

La verità è che tutti parlano di tutela dell’ambiente solo ed esclusivamente quando ne emerge la necessità politica, ma pochi, anzi pochissimi, tra gli “ Unti dal Popolo” hanno la necessaria volontà, capacità e competenza per approcciare , nel momenti in cui si spengono i riflettori,  a serie politiche ambientali; il tutto senza considerare che la maggior parte di coloro che si rendono autori di sversamenti illeciti sono titolari, solitamente, di importanti “ portafogli elettorali”.

Rabbrividisco, continua l’avv. Sorrentino, nel sentire, ancora oggi, numerosi sindaci che, anziché prendere spunto dall’emergenza sanitaria ed ambientale per compulsare una riforma legislativa ispirata sia alla semplificazione normativa ( rafforzamento degli strumenti di prevenzione e di controllo) che  all’abolizione di enti inutili e “ zavorrosi”, quali i Consorzi di bonifica, continuano a sollecitare tavoli di confronto riconoscendo gli ultimi come interlocutori istituzionali privilegiati.

Forse i predetti amministratori non ricordano o, ancora peggio,  ignorano che lo stesso Consorzio di Bonifica Integrale del Comprensorio del Sarno nel 2017, con la delibera commissariale, aveva espressamente escluso il fiume Sarno dalle sue aree di intervento. Tanto nell’assordante silenzio delle Regione Campania, che solo in un secondo momento ha provato a porre rimedio al colpevole disinteresse istituzionale annullando d’ufficio, con decreto dirigenziale n. 42 del 14 giugno 2018, il silenzio assenso ex art. 30, commi 2 e 3, della l. r. Campania n. 4/2003, formatosi sull’aggiornamento del Piano di classifica. ( d.c. 25/2017)

Alla luce di questa paradossale vicende viene naturale chiedersi: quale ragione giustifica, ai nostri giorni, la sopravvivenza di enti obsoleti ed anacronistici quali i Consorzi di bonifica, se non quella di imporre, ingiustificatamente, un inutile balzello ai cittadini e di oliare la giostra degli incarichi politici?

Valga ad esempio, conferma l’avv. Sorrentino, quanto riscontrato formalmente dal comune di Poggiomarino su espressa richiesta, ossia l’assenza di qualsiasi intervento manutentivo sul territorio comunale da parte del Consorzio a far data dall’anno 2010. Qualcuno, quindi, dovrebbe spiegare ai cittadini a che titolo si continua a richiedere il contributo di bonifica.

Oggi, che il lockdown ha testimonato la forza dirompente della natura, capace di autorigenerarsi dalle ferite mortali inferte dell’uomo, è necessario che i soggetti chiamati alla gestione ordinaria e straordinaria dell’ambiente siano pochi, ben organizzati e dotati delle necessarie risorse finanziarie, oltre che ben individuati  per obiettivi, funzioni e responsabilità; il tutto affinchè non valga solo il principio secondi cui “ chi inquina paga” ma quello ulteriore per cui “ chi permette di inquinare paga due volte”.

Per tali ragioni, conclude l’avv. Sorrentino, l’Adusbef sta esaminando diversi  provvedimenti amministrativi, relativi alla destinazione ed all’impiego dei fondi funzionali alla bonifica ed al riassetto idrogeologico del fiume Sarno, al fine di verificare l’opportunità di denunciarne le anomalie e richiedere alla Corte dei Conti un controllo di legalità e legittimità sull’ adeguato utilizzo di fondi pubblici, tanto soprattutto con riguardo al ricorso a gare di appalto aventi ad oggetto lavori, servizi od opere che, stando alla Legge Regionale 3/2004,  rientrerebbero nelle competenze funzionali e statutarie dei Consorzi. In ultimo un particolare ringraziamento va agli attivisti che, tramite la condivisione sui social di documentazione video e fotografica, stanno facilitando il compito dell’associazione nella predisposizione un dossier informativo che verrà portato all’attenzione degli organi di controllo competenti.