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Baronissi (sa) – «Chiediamo all’Amministrazione comunale un intervento immediato e risolutivo per fronteggiare l’emergenza rifiuti che da giorni sta interessando l’isola ecologica di Baronissi». A dirlo è il consigliere comunale Luca Galdi che, raccogliendo diverse istanze dei cittadini residenti in quell’area, ha chiesto al sindaco Gianfranco Valiante (foto) e alla sua maggioranza di mettere in campo “iniziative valide per fronteggiare l’emergenza”.

Il leader dell’opposizione spiega: «I cittadini sono costretti a convivere per intere giornate con cattivi odori provenienti dall’isola ecologica. È una situazione intollerabile e per la quale va trovata subito una soluzione. Siamo ben consapevoli dell’emergenza rifiuti che è in atto ma, allo stesso modo, bisogna tener conto che queste criticità perdureranno anche nei prossimi mesi. L’Amministrazione utilizzi tutte le tecnologie disponibili per abbattere i cattivi odori anche perché la gestione dell’impianto è interamente a capo della ditta che si è aggiudicata l’appalto. Il Comune, dunque, dovrà sollecitarla per fare in modo che non si arrechino ulteriori gravi disagi».

Sulla stessa linea anche il consigliere comunale Serafino De Salvo che si dice preoccupato «per la scarsa informazione sulla situazione igienico-sanitaria riguardante l’isola ecologica». Disagi che non vivono soltanto i cittadini residenti nei pressi del sito ma anche «gli utenti e gli operatori che vi lavorano all’interno». Per De Salvo l’Amministrazione «deve dire con chiarezza se i cassoni che attualmente ospitano le quantità accumulatesi della frazione organica umida, che è bene ricordarlo normalmente deve essere avviata agli impianti di recupero entro 72 ore, sono idonei e a tenuta, al fine di prevenire la formazione di emissioni di odori e la fuoriuscita di percolato.  Se così non fosse, onde evitare conseguenze ancora più gravi, si attrezzi di strutture idonee per fronteggiare situazioni di emergenza che, come sta accadendo ora, non possono ripercuotersi sui cittadini e sui lavoratori». 

Tempi duri, quindi, per la gestione dei rifiuti nella Valle dell’Irno dopo che sarà compito dei Comuni trovare idonee aree di stoccaggio per far fronte al fermo di 40 giorni del termovalorizzatore di Acerra e all’indomani della sentenza del Tar che ha bocciato l’ipotesi di costruzione di un impianto tra Mercato sab Severino e Fisciano.